Sogni di sangue – Lorenza Ghinelli

Cari followers, come va l’estate? Caldo o non caldo state leggendo libri interessanti? Per quanto riguarda le mie letture oggi ho fatto tre nuovi acquisti.

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Lasciatemi dire che, a parte il positivo esito commerciale per la Newton Compton, la pubblicazione dei volumetti a 0,99 euro ha risvolti culturali non indifferenti. In che senso? Be’, moltissimi dei detti libricini sono infatti dei classici e il prezzo che invoglia all’acquisto favorisce una rivalutazione e una nuova diffusione dei classici appunto, anche fra i giovani. Tuttavia quello che, dei tre acquisti di oggi, ho letto per primo e recensisco di seguito non è un classico.

SOGNI DI SANGUE

Lorenza Ghinelli

Newton Compton

 

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Trama

 

Enoch ha tredici anni ed è costretto a portare dei tutori di metallo che lo rendono facile bersaglio delle prepotenze dei suoi coetanei. Eppure, quando si addormenta, diventa più letale di una legione di demoni. Cosa accade mentre dorme? C’è forse un legame tra i sogni di Enoch, la sparizione del suo peggiore aguzzino e il ritrovamento di uno strano ciondolo risalente all’antico Egitto? Chissà se Dorotea, la madre di Enoch, donna algida e imperturbabile, con una passione viscerale e morbosa per le scienze occulte, conosce il suo segreto. Persino la loro casa nasconde un mistero, mentre tanti altri brulicano e strisciano lungo le fogne della città…

La mia opinione

 

Comincio con il fare una precisazione importante: l’autrice sa scrivere molto bene. Bella scoperta, mi dirà chi conosce la formazione della Ghinelli. Be’, la cosa non è sempre così scontata. C’è chi studia tantissimo ma non raggiunge mai certi risultati, c’è chi invece raggiunge gli stessi senza alcuno sforzo e da autodidatta.

Il vocabolario dell’autrice è ricco e, nel caso di questo libro, tetro, scuro, perfetto per la storia narrata. I sentimenti e le emozioni dei personaggi sono condensati in brevi frasi inserite in punti strategici, la lettura ne risulta arricchita e allo stesso tempo rimane molto agevole, adatta a un pubblico giovane. Sono presenti elementi che identificano chiaramente le abitudini e le preferenze dei ragazzi al giorno d’oggi – es.: marche di scarpe, nomi di videogiochi, ecc., allo stesso modo del linguaggio usato dai protagonisti che, seppur a volte piuttosto scurrile, è esattamente rispondente a realtà. In questo solido contesto realistico si inserisce una storia intrisa di antiche leggende egizie, cosa che ho apprezzato vista la mia passione per l’antico Egitto. Ciò che mi ha un po’ “infastidita” sono i titoli dati ai capitoli, titoli quasi gioviali in cui non ho visto ironia ma anzi insulsaggine. In definitiva non ho ancora capito se questo racconto mi è piaciuto oppure no. Vi passo il testimone.

Valutazione:

3