“La ricamatrice di segreti” di Kate Alcott e la tragedia del Titanic

Ecco un articolo a cui mi è particolarmente piaciuto lavorare per le ricerche storiche che mi ha costretta – con grande gioia – a fare. Partiamo da un romanzo per poi approfondire la tragedia del Titanic e la storia di alcune persone coinvolte.

La ricamatrice di segreti

Kate Alcott

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L’autrice

 

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Kate Alcott è lo pseudonimo utilizzato per firmare le sue opere da Patricia O’Brien. Si è laureata presso la University of Oregon e per anni ha lavorato come giornalista a Chicago, per poi diventare inviata di politica a Washington D.C., dove vive col marito e quattro figlie.
Il suo romanzo The Dressmaker (La ricamatrice di segreti) che racconta la storia di una giovane donna sopravvissuta al naufragio del Titanic, è stato scelto per inaugurare nel 2012 un nuovo marchio editoriale italiano, Tre60.

La ricamatrice di segreti

 

copricamatrice

Oceano Atlantico, 14 aprile 1912. È stata una bugia il biglietto che ha permesso a Tess di salire sulla nave più lussuosa del mondo, diretta in America: stanca di passare le giornate a cucire per pochi spiccioli e dotata di uno straordinario talento come ricamatrice, la ragazza ha trovato il coraggio di avvicinare Lady Lucile Duff Gordon e, mentendo sulla propria identità e sul proprio passato, ha convinto la celebre stilista ad assumerla come cameriera personale. Adesso, davanti a lei, si apre un mondo che sembra uscito da una fiaba: saloni maestosi, tavole imbandite, cabine sfarzose e, soprattutto, sontuosi abiti di velluto cangiante, pizzi raffinati, sete pregiate… Eppure, in quei pochi giorni di viaggio, non sono soltanto la magnificenza e la ricchezza a stupire Tess; ben più sconvolgenti, infatti, sono gli sguardi e le parole di Jim, l’umile mozzo che ha fatto breccia nel suo cuore. Proprio come, di lì a poco, un iceberg farà breccia nell'”inaffondabile” Titanic… New York, 18 aprile 1912. Giunti negli Stati Uniti, i sopravvissuti al naufragio del Titanic vengono accolti come eroi. Presto, però, l’ombra del sospetto oscura proprio la stella di Lady Duff Gordon, accusata da un giornale scandalistico di aver corrotto gli ufficiali di bordo pur di salire su una delle poche scialuppe di salvataggio. E, quando scoprirà chi è la fonte di quella notizia, Tess sarà costretta a una scelta drammatica.

La mia recensione

 

Un bel romanzo con precisi riferimenti storici. Gli scenari del Titanic sono ricostruiti con vivida realisticità e i momenti dell’affondamento sono descritti con una concretezza struggente ma non melodrammatica, adeguata a ciò che è stato. Le vicende della protagonista a New York sono meno avventurose di quanto ci si aspetterebbe, ma l’autrice ha la grande abilità di raccontare in modo avvincente le udienze del processo riguardanti l’affondamento del transatlantico. Ho trovato molto interessante lo sviluppo in questo senso giacché pochi sono i romanzi che affrontano le conseguenze legali e le responsabilità delle grandi tragedie storiche. La New York del 1912 è descritta con grande maestria, vividezza di particolari, in una maniera che gli appassionati di storia troveranno succulenta. E poi ci sono i sentimenti che guidano le vicende private dei personaggi, dipinte con tratti brevi ma non superficiali, anzi veri e crudeli. Ho apprezzato molto il personaggio di Pinky e la sua volontà di affermare l’indipendenza della donna in un mondo che sta rapidamente cambiando, così come la lealtà e i tentennamenti di Tess, mai banali e appassionati nella perfetta descrizione di un’eroina moderna d’inizio Novecento. Come non lodare poi l’imponente presenza di personaggi realmente esistiti quali la stilista Lucile Duff Gordon e suo marito Cosmo Duff Gordon, il senatore William Alden Smith che guidò la serie di udienze, Bruce Ismay, amministratore delegato della White Star Line e la signora Brown, definita in seguito l’inaffondabile Molly Brown. Un romanzo in cui si intrecciano tragedia, amore, amicizia e le paure e le reazioni più vere degli esseri umani di fronte a situazioni pericolose e improvvise. Assolutamente da leggere.

Valutazione:

5

 

Approfondimenti

 

 

Il Titanic

 

Foto d'archivio del Titanic che lascia il porto di Southampton il 10 aprile 1912. Durante il naufragio, di cui ricorre il centenario, morirono 549 cittadini di Southampton (Afp)

Foto d’archivio del Titanic che lascia il porto di Southampton il 10 aprile 1912. Durante il naufragio, di cui ricorre il centenario, morirono 549 cittadini di Southampton (Afp)

 

L’RMS Titanic è stato un transatlantico britannico della classe Olympic, diventato famoso per la collisione con un iceberg nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912 e il conseguente drammatico affondamento avvenuto nelle prime ore del 15 aprile 1912.
Secondo di un trio di transatlantici, il Titanic, assieme ai suoi due gemelli Olympic e Britannic, fu progettato per offrire un collegamento settimanale di linea con l’America e garantire il dominio delle rotte oceaniche alla White Star Line.
Costruito presso i cantieri Harland and Wolff di Belfast, il Titanic rappresentava la massima espressione della tecnologia navale di quei tempi ed era il più grande e lussuoso transatlantico del mondo. Durante il suo viaggio inaugurale (da Southampton a New York, via Cherbourg e Queenstown), entrò in collisione con un iceberg alle 23:40 (ora della nave) di domenica 14 aprile 1912. L’impatto provocò l’apertura di alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico che affondò 2 ore e 40 minuti più tardi (alle 2:20 del 15 aprile) spezzandosi in due tronconi.
Nel naufragio persero la vita 1518 dei 2223 passeggeri imbarcati compresi gli 800 uomini dell’equipaggio; solo 705 persone riuscirono a salvarsi (alcuni dei quali morirono subito dopo essere salvati dal Carpathia), 6 delle quali salvate fra la gente finita in acqua. L’evento suscitò un’enorme pressione sull’opinione pubblica e portò alla convocazione della prima conferenza sulla sicurezza della vita umana in mare.

Immagine d'archivio (autografata) che ritrae il capitano del Titanic Edward Smith con il suo levriero (Afp)

Immagine d’archivio (autografata) che ritrae il capitano del Titanic Edward Smith con il suo levriero (Afp)

 

 

Un migrante a bordo del Titanic (LaPresse)

Un migrante a bordo del Titanic (LaPresse)

Caratteristiche

Il Titanic, come le gemelle RMS Olympic e Britannic, era stato progettato per competere con il Lusitania e il Mauretania (transatlantici della compagnia rivale Cunard Line), che erano all’epoca le navi più lussuose, veloci e imponenti impegnate sulle rotte transatlantiche. Poiché svolgeva anche il servizio postale, le fu assegnato il prefisso RMS (Royal Mail Ship) oltre a SS (Steam ship, nave a vapore). La nave era stata disegnata da William Pirrie, presidente della Harland and Wolff, e dall’architetto navale Thomas Andrews, che era il capo progettista.
La costruzione del Titanic, finanziata dall’armatore americano John Pierpont Morgan con la sua società International Mercantile Marine Co., iniziò il 31 marzo 1909; lo scafo fu varato il 31 maggio 1911 e le sovrastrutture furono completate il 31 marzo dell’anno seguente. Venne registrato nel registro navale del porto di Liverpool col numero ufficiale di vascello 131428 e sigla telegrafica “MGY”.
Il costo finale del transatlantico fu di 7.5 milioni di dollari del 1912, equivalenti a 180 milioni di dollari del 2012.

Il Titanic in costruzione nei cantieri navali «Harland and Wolff» a Belfast. La costruzione della colossale nave da crociera richiese due anni (1910-1911) (LaPresse)

Il Titanic in costruzione nei cantieri navali «Harland and Wolff» a Belfast. La costruzione della colossale nave da crociera richiese due anni (1910-1911) (LaPresse)

 

 

Il Titanic era lungo 269 metri e largo 28, aveva una stazza di 46.328 tonnellate e l’altezza del ponte sulla linea di galleggiamento era di 18 metri (53 metri l’altezza totale). Sebbene avesse la stessa lunghezza dell’Olympic, aveva un tonnellaggio lordo maggiore per via del maggiore spazio interno, dovuto principalmente alla chiusura di parte della passeggiata sul ponte A con finestre parzialmente apribili.

La sala di lettura e di scrittura.

La sala di lettura e di scrittura.

 

Il Titanic era un gioiello di tecnologia ed era ritenuto «praticamente inaffondabile». La sua stazione radio era considerata (con l’Olympic) la più moderna e potente mai installata su un bastimento: la portata raggiungeva una distanza di 400 miglia (650 km) e le antenne erano collocate sui due alberi maestri ad un’altezza di 60 metri e distanti tra loro 180 metri (in caso di emergenza, il generatore elettrico poteva essere sostituito da un generatore diesel). Il ponte lance era dotato delle nuovissime gru “Welin”, in grado di sostenere complessivamente 32 scialuppe di salvataggio e ammainarne 64 (alla fine furono montate soltanto 16 scialuppe). La chiglia della nave aveva un doppio fondo cellulare e lo scafo era suddiviso in 16 compartimenti stagni, le cui porte a ghigliottina si potevano chiudere automaticamente dal ponte di comando (in mancanza di energia elettrica si potevano chiudere sfruttando la forza di gravità). Questi comparti, però, non attraversavano tutta l’altezza dello scafo ma si fermavano al ponte E (più o meno a metà dello scafo, per dare più spazio alla disposizione delle sale). Il Titanic avrebbe potuto galleggiare anche con due dei compartimenti intermedi allagati oppure con tutti i primi quattro compartimenti di prua allagati. Lo scontro con l’iceberg causò però l’allagamento dei primi cinque compartimenti prodieri.

Lo scalone di prima classe.

Lo scalone di prima classe.

 

Le cabine di prima classe erano le più eleganti di qualsiasi altro transatlantico. Erano arredate in vari stili (Reggenza, Olandese moderno, Olandese Antico, Impero, Luigi XV, Luigi XVI, Regina Anna, Georgiano e Rinascimento Italiano). Per i passeggeri più abbienti erano disponibili le suite: 2 presidential suites e 2 royal suites. Le royal suites erano decorate in stile Luigi XVI e comprendevano un soggiorno, tre camere da letto (due singole e una matrimoniale), due bagni privati, due guardaroba e un ponte di passeggiata privata.

Le cause del naufragio

 

Messaggio telegrafico originale che riporta il segnale di emergenza lanciato dal Titanic prima dell'affondamento (Reuters)

Messaggio telegrafico originale che riporta il segnale di emergenza lanciato dal Titanic prima dell’affondamento (Reuters)

 

Quando il lussuoso transatlantico britannico Titanic cozzò contro un iceberg il 14 aprile 1912, la maggior parte degli esperti pensò che il vascello si fosse inabissato a causa di un’ampia falla prodottasi nello scafo d’acciaio. Ma una recente spedizione ha dimostrato che è stato il luogo più che l’entità del danno a far sprofondare il transatlantico, provocando la morte di più di 1500 persone. Oltre a esaminare il relitto per determinare i danni reali allo scafo, la spedizione ha cercato anche le risposte a diverse altre questioni: se la nave si fosse spezzata quando era ancora in superficie, fino a che punto le imperfezioni dell’acciaio usato per costruire lo scafo del Titanic potessero aver contribuito al disastro e quanto a lungo il relitto avrebbe potuto conservarsi nelle profondità dell’oceano. La spedizione ha tentato anche di sollevare una sezione di 28 metri quadri dello scafo, ma una tempesta ha spezzato le cime d’ormeggio e il troncone si è inabissato nuovamente nell’oceano.

L'unica fotografia disponibile dell' iceberg che affondò il Titanic, immortalato pochi giorni dopo il disastro dal marinaio ceco Stephan Rehorek.

L’unica fotografia disponibile dell’ iceberg che affondò il Titanic, immortalato pochi giorni dopo il disastro dal marinaio ceco Stephan Rehorek.

 

Ingegneri navali (tra cui uno dello stesso cantiere navale che costruì il Titanic), un microbiologo e degli studiosi del relitto erano tra gli esperti che accompagnavano la spedizione, tenutasi nell’agosto del 1996. L’impresa fu organizzata dalla TV via cavo Discovery Channel, dalla sua controparte francese Ellipse e dalla RMS Titanic Inc., custode del sito su cui si trova il relitto del transatlantico. I risultati vennero resi noti il 13 aprile 1997 in un documentario intitolato ‘Titanic’: anatomia di un disastro. La spedizione congiunta franco-statunitense scoprì il relitto del Titanic nel 1985, a circa 150 chilometri a sud di Grand Banks of Newfoundland, a una profondità di 3800 metri. Da allora sono state tentate sette spedizioni, che hanno recuperato fotografie e oggetti vari, ma che non sono mai riuscite a verificare con certezza che genere di danni avesse prodotto la collisione del Titanic con l’iceberg. Secondo gli esperti della spedizione del 1996, la prua del transatlantico colpì il fondale di spigolo e poi scivolò sollevando sedimenti che hanno coperto l’area di scafo danneggiata. Per superare questo ostacolo la spedizione del ’96 usò sofisticati sonar per determinare l’entità e la natura della falla.

Prima pagina del «The New York Times» del 16 aprile 1912 che riporta la notizia del tragico naufragio del Titanic. Il titolo dice: Il Titanic affonda quattro ore dopo l'urto con un iceberg; 866 soccorsi dal Carpathia, 1250 vittime probabili; Ismay salvo, forse anche la signora Astor, molti vip tra i dispersi (Ap)

Prima pagina del «The New York Times» del 16 aprile 1912 che riporta la notizia del tragico naufragio del Titanic. Il titolo dice: Il Titanic affonda quattro ore dopo l’urto con un iceberg; 866 soccorsi dal Carpathia, 1250 vittime probabili; Ismay salvo, forse anche la signora Astor, molti vip tra i dispersi (Ap)

 

Il Titanic fu considerato pressoché inaffondabile perché il suo scafo era diviso in 16 compartimenti stagni. La nave era progettata per stare a galla anche se due compartimenti adiacenti o i quattro anteriori (che erano leggermente più piccoli) avessero imbarcato acqua. Di conseguenza gli autori di molti libri sull’argomento pensarono che solo un lungo squarcio di almeno 90 metri avrebbe potuto far affondare una nave lunga 269 metri. Ma Edward Wilding, ingegnere navale, appena dopo il disastro affermò che l’area danneggiata dall’impatto con l’iceberg non era molto grande e che forse non arrivava nemmeno al metro quadro. Altri, invece, non erano disposti a credere che un transatlantico di quelle dimensioni potesse affondare in seguito a una falla così piccola e così si creò il mito dell’enorme squarcio. Spedizioni precedenti non avevano trovato traccia di grandi falle e l’ultimo test effettuato con il sonar confermò l’ipotesi di Wilding che ci fossero solo danni limitati: lungo un troncone di scafo lungo 35 metri vennero rilevate sei sottili fessure che in totale coprivano la superficie di un metro quadro circa. Le incisioni riguardavano sei compartimenti stagni ed erano però diffuse in punti chiave, lungo le giunture dei ribattini. Se il danno fosse stato leggermente minore forse si sarebbe potuto evitare il disastro. Una spedizione, nel 1991 recuperò alcuni frammenti dello scafo del Titanic per sottoporli ad analisi. I test di laboratorio dimostrarono che la scarsa resistenza alle basse temperature dell’acciaio, che era considerato in realtà molto resistente agli urti, e la sua consistenza chimica avevano reso fragile il metallo. Tale supposizione era confortata dal fatto che il Titanic stava navigando in acque insolitamente fredde per quel periodo dell’anno. I test dimostrarono che esponendo i frammenti a temperature prossime allo zero, l’acciaio di cui erano fatti diventava estremamente fragile. La spedizione dell’agosto 1996 confermò queste scoperte e le usò per approfondire i motivi per cui il Titanic si era spezzato in due prima di affondare.

Al tempo del disastro erano state raccolte testimonianze discordanti sul momento in cui il transatlantico si era spezzato: taluni sostenevano che fosse successo in superficie, altri che la nave si era inabissata intatta. Molti passeggeri, però, affermarono che l’imbarcazione si era spezzata quando era ancora in superficie. Le prime spedizioni sul luogo del disastro accertarono che il transatlantico giaceva sul fondale dell’oceano diviso in due tronconi, ma alcuni esperti ipotizzarono che la nave si fosse spezzata mentre andava a fondo, e che ci potesse essere un terzo pezzo. In base alle nuove scoperte sulla natura del danno riportato dal Titanic e sul materiale usato per lo scafo, gli ingegneri navali hanno simulato al computer lo stress subito dallo scafo, in modo da determinare che genere di sollecitazioni fossero state predominanti al momento del disastro. La simulazione ha dimostrato che il peso della prua a tenuta stagna avrebbe esercitato sollecitazioni capaci di provocare danni importanti alle paratie d’acciaio del transatlantico mentre l’imbarcazione affondava, confermando così l’ipotesi che la nave si sia spezzata appena dopo essersi inabissata. Inoltre la spedizione del 1996 ha localizzato un terzo troncone della nave, dimostrando così che l’imbarcazione si era spezzata in due punti. Grandi furono le forze che cospirarono per affondare il Titanic, ma gli scienziati hanno scoperto che sono state delle piccolezze a farla spezzare e scomparire nelle acque. ‘Negli 85 anni da quando il Titanic è affondato, dei microrganismi che si nutrono di metallo hanno probabilmente indebolito ulteriormente la struttura del transatlantico’ ha detto uno degli esperti della spedizione ‘e alla fine il relitto non riuscirà più a sostenere il suo stesso peso’.

Uno strillone annuncia la tragedia del Titanic davanti alla sede della compagnia navale «White Star Line» di Southampton (Afp)

Uno strillone annuncia la tragedia del Titanic davanti alla sede della compagnia navale «White Star Line» di Southampton (Afp)

 

 

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Una folla di gente davanti alla sede della compagnia navale «White Star Line» di Southampton legge i nomi dei dispersi nel naufragio del Titanic (Afp)

 

Lady Duff Gordon

 

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Lucy Christiana Duff Gordon, detta Lady Duff Gordon e nata Lucy Christiana Sutherland (Londra, 13 giugno 1863 – Londra, 20 aprile 1935), è stata una costumista e sarta britannica. Sorella della celebre scrittrice Elinor Glyn, lavorò come costumista per il teatro e, a Hollywood, per il cinema. La sua casa di mode era la famosa Lucile, costituita nel 1894, nome con cui firmava i suoi modelli: abiti da sera, abiti per le occasioni eleganti e lingerie di gran classe. Costumista teatrale e cinematografica, dopo il matrimonio nel 1900 con Sir Cosmo Duff-Gordon, usò il nome di Lady Duff Gordon per firmare i suoi lavori. Insieme al marito Cosmo Duff-Gordon e alla segretaria, Laura Francatelli, fu una dei sopravvissuti al naufragio del RMS Titanic.

Sir Duff Gordon

 

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Sir Cosmo Edmund Duff Gordon, 5° baronetto di Halkin, era figlio di Cosmo Lewis Duff Gordon edi Anna Maria Antrobus. Fu un proprietario terriero scozzese e noto sportivo. Rappresentò la Gran Bretagna ai Giochi Olimpici del 1906, dove vinse la medaglia d’argento nella spada a squadre, e ai Giochi Olimpici del 1908.
Duff Gordon fu uno dei fondatori della “London Fencing League”, membro del “Bath Club” e del “Royal Automobile Club”.
Quinto baronetto di Halkin, il titolo gli derivava da una licenza reale conferita a un suo prozio nel 1813 come riconoscimento del suo aiuto alla Corona durante la guerra guerra d’indipendenza spagnola. Nel 1772, la sua famiglia aveva fondato in Spagna le cantine di sherry Duff Gordon.
Nel 1900, Cosmo Duff Gordon sposò una nota stilista di moda, nota come “Lucile”, nata Lucy Christiana Sutherland che, da quel momento, firmerà i suoi lavori di costumista teatrale (e poi cinematografica) come Lady Duff Gordon. Il matrimonio mise in subbuglio l’alta società londinese, perché la moglie era una divorziata.

I due, insieme alla loro segretaria Laura Francatelli, furono nel 1912 tra i sopravvissuti al naufragio del RMS Titanic. Moltissime tra le donne che viaggiavano in terza classe non riuscirono a raggiungere il ponte dove si trovavano le scialuppe e perirono nel naufragio. Il fatto che Duff Gordon fosse uno degli uomini che viaggiavano in prima classe che si salvarono, nonostante il capitano Smith avesse ordinato di seguire il “Prima donne e bambini”, provocò – al rientro dei superstiti – una serie di voci e pettegolezzi sul fatto che Duff Gordon avesse corrotto l’equipaggio della sua scialuppa. La commissione che doveva indagare sul disastro lo liberò da ogni accusa.

William Alden Smith

 

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William Alden Smith (12 maggio 1859 – 11 ottobre 1932) è stato un rappresentante degli Stati Uniti e senatore dal stato del Michigan . Dopo che la nave di lusso Titanic affondò nell’Atlantico il 15 aprile 1912, con più di 1.500 vite perse, Smith presiedette le udienze del Senato presso il Waldorf-Astoria Hotel di New York. Smith pubblicò un rapporto il 28 maggio che portò a riforme significative in materia di sicurezza marittima internazionale. Smith raggiunse una certa notorietà per le sue domande sempliciotte, rivolte agli imputati, sulle attrezzature dell nave. Nel libro The Other Side of the Night Daniel Allen Butler osserva che Smith sapeva bene ciò che chiedeva ma l’aveva fatto per aiutare il pubblico che altrimenti non avrebbe compreso. Altre domande avevano lo scopo di costringere gli ufficiali e l’equipaggio a rispondere in termini semplici e non tentare di celarsi dietro il gergo tecnico.

Bruce Ismay

 

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Joseph Bruce Ismay (Crosby, 1 dicembre 1862 – Mayfair, 15 ottobre 1937) è stato un imprenditore britannico.
Come amministratore delegato della White Star Line, partecipò al viaggio inaugurale del Titanic, nave alla quale egli stesso diede il nome.

Dopo il disastro, Ismay fu attaccato con ferocia dalla stampa statunitense e britannica, per aver abbandonato la nave con ancora donne e bambini a bordo. Alcuni giornali lo chiamarono “J. Brute Ismay” (“J. Bestia Ismay”). Alcuni funzionari espressero opinioni negative sul suo conto, in quanto abbandonò la nave. La società londinese lo bollò come “uno dei più grandi codardi della storia”. La stampa negativa diventò sempre più forte nei suoi confronti, soprattutto dai giornali di William Randolph Hearst. Ismay si dimise, come presidente, dalla International Mercantile Marine Company, nel 1913 e fu rimpiazzato da Harold Sanderson. Tuttavia continuò a essere attivo in affari marittimi.

Molly Brown

 

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Margaret “Molly” Brown (Hannibal, 18 luglio 1867 – New York, 26 ottobre 1932) è stata una filantropa e attivista statunitense.
Nata col nome di Margaret Tobin ebbe diversi soprannomi e dopo la morte le fu attribuito quello di l’inaffondabile Molly, anche se non è mai stata chiamata, o quasi, Molly in vita. Fu un personaggio piuttosto mondano, filantropo ed attivista. La sua fama come superstite del Titanic aiutò a promuovere vari problemi comuni, come: il diritto del lavoro delle donne, l’istruzione, l’alfabetismo per i bambini e la conservazione storica. Durante la prima guerra mondiale, in Francia, lavorò col Comitato americano per la ricostruzione della Francia devastata, aiutando soldati francesi e statunitensi. Ricevette la Legion d’Onore francese, poco prima della morte, esprimendo la sua buona “cittadinanza complessiva”, incluso il lavoro assistenziale in Francia, i suoi sforzi per i superstiti del Titanic ed il suo attivismo negli Stati Uniti. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò al teatro come attrice.

Fonti: Encarta, Wikipedia, Corriere della Sera