Cuore di tenebra – Joseph Conrad

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CUORE DI TENEBRA

Joseph Conrad

Newton Compton

 

L’autore

 

95d44/xis/2198/jc02

Joseph Conrad è lo pseudonimo di Teodor Józef Konrad Korzeniowski (Berdičev, Polonia, oggi Ucraina 1857 – Bishopsbourne, Kent 1924), romanziere di origine polacca naturalizzato britannico nel 1886, ritenuto uno dei maggiori scrittori della narrativa moderna. Di famiglia nobile, rimase orfano molto giovane e, appena diciassettenne, lasciò la Polonia per andare a Marsiglia e imbarcarsi come semplice marinaio su un mercantile. Dopo quattro anni entrò nella Marina britannica, salendo di grado fino a diventare capitano di lungo corso. Non ebbe un’esistenza facile: oltre alle difficoltà giovanili, negli anni della maturità dovette affrontare la malattia della moglie, Jessie George, e fare i conti con gli scarsi guadagni che gli venivano dal mestiere di scrittore.

L’esperienza maturata nei lunghi viaggi, soprattutto nell’arcipelago malese e sul fiume Congo, che Conrad risalì nel 1890, si tradusse in una serie di opere scritte in inglese – lingua che apprese da adulto – e spesso ambientate a bordo di una nave, nelle quali l’autore trattò il tema della lotta tra il bene e il male ed espresse una cupa visione della vita, il senso di solitudine e isolamento dell’individuo e una concezione sostanzialmente nichilista del destino umano. La narrazione, sovente affidata a un personaggio testimone degli eventi ma non protagonista, presenta l’uso sapiente delle fratture cronologiche e della tecnica del ‘racconto nel racconto’.

Il suo primo romanzo, La follia di Almayer, fu pubblicato nel 1895. Fra i suoi volumi più noti si ricordano Il negro del ‘Narciso’ (1897); Lord Jim (1900), nel quale affrontò il tema della paura e del riscatto dell’onore personale; il racconto Cuore di tenebra (1902), centrato sull’essenza misteriosa e perversa dell’animo umano; Tifone (1903) e Nostromo (1904), ancora di tema marinaro; L’agente segreto (1907) e Con gli occhi dell’Occidente (1911), di argomento politico; Vittoria (1915) e La linea d’ombra (1917), ambientati nei mari tropicali.

Fonte: Encarta

Cuore di tenebra

 

978-88-541-5475-9

 

 

Trama

 

Marlow racconta di aver avuto l’incarico di sostituire un capitano fluviale ucciso dagli indigeni nell’Africa centrale. Si imbarca su una nave francese e, giunto alla stazione della compagnia, vede come gli indigeni muoiano di stenti e di sfruttamento. Dopo un lungo viaggio di duecento miglia sul fiume rintraccia Kurtz, un leggendario agente capace di procurare più avorio di ogni altro. In realtà Kurtz, uomo solo e ormai folle, è quasi morente. Viene convinto a partire, ma muore sul battello che lo trasporta, dopo aver pronunciato un discorso che non può nascondere “la tenebra del suo cuore”.

La mia opinione

 

Cuore di tenebra possiede tutto il fascino dei classici, della narrazione d’altri tempi. Lo si percepisce già dalle prime pagine, dalle prime righe del racconto del capitano Marlow. Proprio il fatto che si tratti di un racconto “orale”, in prima persona, conferisce allo scritto il potere di catturare e trascinare senza che il lettore se ne renda conto. Le metafore che Conrad usa per descrivere la natura selvaggia e incontaminata sono ricchissime ma mai ripetitive, ammalianti e poetiche senza diventare tediose. Palpitante, viva, è la descrizione delle figure umane che animano le foreste, parti integranti della natura in un tutt’uno che non distingue vegetazione da esseri umani. Un ritratto preciso e appassionato di ciò che i coloni incontrarono quando si avventurarono in terre sconosciute nonché una ricerca sviscerata degli aspetti più oscuri dell’animo umano. Alle volte la narrazione mi ha ricordato lo stile di Gabriel García Márquez.

Valutazione:

4