Liebster Award

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Salve amici,

oggi sono lieta di parlarvi del Liebster Award.

Di cosa si tratta?

Il Liebster Award è un premio che viene conferito da blogger ad altri blogger meritevoli, con lo scopo di farli conoscere nella rete e per far sì che a loro volta promuovano altri blog che li hanno colpiti.

Come prima cosa ringrazio Valentina del blog Valentina Reads per la nomination.

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Ecco le regole:

  • Ringraziare il blog che ti ha nominato.
  • Rispondere alle 10 domande.
  • Nominare altri 10 blog.
  • Porre 10 domande.
  • Comunicare la nomina ai 10 blog scelti.

Partiamo subito: domande e risposte!

Perché hai aperto un blog?

Mmm… non me lo ricordo quasi più. Ah, sì, in tutta sincerità: per pubblicizzare l’uscita dei miei libri. Solo che poi le cose sono cambiate: l’intento originario è passato in secondo piano man mano che cominciavo a condividere le mie passioni tramite questo “diario online”. E quindi ora sul blog parlo di arte, cultura, letteratura e storia in rubriche che mi vengono in mente all’improvviso, anche di notte.

Ci parli delle tue passioni?

Mi piace leggere, scrivere, fare ricerche storiche e osservare il cielo notturno. E anche se la sola cosa che deve necessariamente essere svolta di notte è osservare il cielo notturno con il telescopio, anche per le altre passioni tolgo tempo al sonno. Di giorno infatti lavoro e sono una mamma. Certe volte mi chiedo anch’io come faccio a fare tutte queste cose insieme. Comunque, dicevamo? Ah, già. Leggo montagne di libri sin da quando avevo 7-8 anni e quello fu lo stesso periodo in cui cominciai a scrivere storie illustrate (perché adoravo anche disegnare manga, solo che questo è passato in secondo piano col tempo). Amo i romanzi storici, d’altro canto un’altra delle mie grandi passioni è la storia, soprattutto quella europea della prima metà del Novecento, comprese le due guerre mondiali. E poi ho sempre amato tutto ciò che concerne l’astronomia (il fanciullesco sogno di diventare astronauta ha lasciato pesanti strascichi) per cui è un campo in cui mi piace dilettarmi.

Quanto pensi che i commenti e le interazioni siano utili per un blogger e in che modo?

I commenti e le interazioni sono molto importanti, del resto: se non avessimo voluto un confronto con gli altri avremmo scritto su un diario segreto e non su un blog pubblico. Confrontare le proprie idee con quelle altrui è, secondo me, una delle attività più elevate che riusciamo a fare a livello umano e sociale. Aiuta a crescere come persone, conoscerne altre e accettare le critiche.

Di cosa parli nel blog?

Recensisco i libri che leggo, parlo delle opere d’arte che mi colpiscono di più, di alcune importanti scoperte scientifiche e storiche, di celebrazioni internazionali, di avvenimenti storici, di film particolarmente meritevoli (sempre dal punto di vista storico >_<), di classici, poesia, dell’attuale situazionale editoriale in Italia… insomma, di tutto ciò che è arte, cultura, letteratura e storia. A volte in maniera confusa, lo ammetto, visto che le rubriche saltano fuori come funghi dopo la pioggia e non sono presentate con settimane d’anticipo e attenta pianificazione come avviene su altri blog… ma a me va bene così. La parte più importante è l’idea, a mettere ordine ci penso mentre la sviluppo e la condivido.

Hai creato un rapporto di amicizia con altri blogger? Vi siete mai conosciuti personalmente?

Ho instaurato un’amicizia con alcuni blogger, ma non ho avuto il piacere di incontrarne nessuno personalmente poiché la maggior parte vive lontano da me e considerando la mia vita super impegnata fare un viaggio di piacere è un’evenienza piuttosto rara. Comunque mai dire mai.

Come immagini il tuo blog tra due anni? Vorresti vederlo crescere/cambiare e in che modo?

Non ho idea di come sarà il mio blog tra due anni, forse con la barra delle rubriche ancora più affollata 😀 Mi piacerebbe sicuramente vederlo crescere a livello di contatti (e perché no, amicizie) ma cambiare forse no. Mi sta bene così.

La cosa che sai fare meglio?

Mmm… giocare ai videogiochi? Ecco, in questo sono brava, e forse dovrei inserirlo tra le mie passioni nella domanda precedente, anche se non è esattamente al livello delle altre e forse non sarebbe sano indicarmi come una Dragon Age addicted. Seriamente: non lo so. Studiare? Sognare? Isolarmi dal mondo? >_< Si dovrebbe chiederlo a chi mi conosce.

Quanto tempo dedichi al tuo blog?

Ultimamente meno di quanto vorrei. Ho già detto che sono parecchio incasinata, per cui non lo ripeto (ops!). Mi piacerebbe riuscire a trovare più tempo per curarlo meglio.

Come nascono i tuoi post?

A parte quelli che riguardano le recensioni dei libri letti, che sono il naturale completamento del processo di lettura, appena un’idea mi si affaccia alla mente o se scopro che oggi è l’anniversario della nascita di un fisico, uno storico o la celebrazione di una scoperta… ecco, il mio post è pronto.

Un saluto a chi legge?

Grazie a chi si è affacciato in questo piccolo spazio culturale (a volte un po’ delirante) e ancor di più a chi segue le mie rubriche. Mi farebbe piacere ascoltare le vostre opinioni e le vostre critiche, sapete dove trovarmi. A presto!

Eccomi qua ora a comunicarvi i blog da me scelti:

Ed ecco, miei cari blogger nominati, le domande a cui dovrete rispondere:

  1. Un aggettivo che ti descrive?
  2. Da piccola, cosa avresti voluto fare da grande?
  3. Di cosa parla il tuo blog?
  4. Quali sono le tue passioni?
  5. Qual è il più bel libro che hai letto (uno solo)? Perché?
  6. Qual è secondo te l’elemento che non può assolutamente mancare in un buon romanzo?
  7. Un libro che non consiglieresti nemmeno al tuo peggior nemico?
  8. Qual è il tuo piatto preferito? E quello che invece detesti?
  9. Il tuo sogno nel cassetto?
  10. Un saluto per i tuoi followers?

 

Grazie a tutti! Stay tuned!

Il “gioco” che tutti gli scrittori – confessate! – almeno una volta hanno fatto. E i lettori non scherzano.

Followers, il contenuto del post di oggi è un po’ più “leggero” del solito. In questa  divertente intervista mi è stato chiesto di fare un “gioco” ossia scegliere degli attori che dessero un volto ai personaggi di “Tregua nell’ambra“.

Tutti gli scrittori almeno una volta hanno associato il volto di un attore o una sua caratteristica particolare a uno dei propri personaggi, no? E i lettori non sono da meno!

Ebbene, vi presento rapidamente il mio personale dream cast dei personaggi principali. Se avete letto il libro ditemi cosa ne pensate. Siete d’accordo? Se no, segnalatemi le vostre preferenze!

Elisabetta Greco – Natalie Wood (da giovane)

Natalie Wood - Elisabetta Greco (2)

Alec Dane – Ben Affleck (così come in “Pearl Harbor”)

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Antonio Greco – Alessandro Tersigni

Alessandro Tersigni - Antonio Greco

Marisa Colucci – Anna Magnani

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Francesco Basile – Hugh Jackman

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Russell Lewitt – Jude Law (da giovane)

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E poi le due new entries del sequel che voi purtroppo ancora non conoscete ma che vi introduco tramite foto:

Lavinia – Eva Green

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Enea – James Mcavoy (così come in “Becoming Jane”)

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Allora?

Letteratura e gastronomia

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Stavolta parliamo sì di letteratura ma anche di gastronomia. Sebbene quest’ultima sia sempre stata presente in romanzi e racconti, ho osservato nell’ultimo periodo un incremento esponenziale dell’attenzione generale in questo senso. Sono sempre più i blog che ne parlano, analizzando gli elementi gastronomici nei libri e intervistando gli autori che hanno perlomeno sfiorato l’argomento culinario nei loro scritti.

Vista la grande varietà di sentimenti e situazioni che spesso troviamo descritti nei libri, sono convinta che le tradizioni culinarie siano allo stesso modo importanti. Forse la cosa è più valida per alcuni generi di romanzi e molto meno in altri.

Analizziamo quest’ultimo pensiero più da vicino. Uno dei generi di romanzi in cui secondo me è quasi “necessario” parlare di gastronomia è lo storico. Perché? Be’, perché in un romanzo storico, indipendentemente dalla trama, si parlerà certo di una società e un luogo specifico, nonché delle tradizioni e dei modi di vivere. Leggere di ciò che cucina il protagonista, senza ovviamente la freddezza di un manuale di cucina, non può far altro che aggiungere realismo alla storia. Per non parlare del valore “patriottico”, in special modo della nostra bella Italia e della sua rinomata dieta mediterranea. Diverso è il discorso per generi letterari quali ad esempio l’horror. Del resto poco potrebbe importare al lettore come il protagonista prepara un buon sughetto per la cena se il killer sta uscendo dall’armadio, no?

E voi cosa ne pensate? Vi piace trovare di tanto in tanto in una lettura una ricetta? Quale genere secondo voi non si sposa affatto con questo tipo di dettagli?

Nel frattempo vi lascio il link all’intervista “culinaria” su Tregua nell’ambra per scoprire quale piatto tipico vi consiglia la protagonistahttp://thelunchgirls.blogspot.de/2013/04/ilaria-goffredo-tregua-ambra-romanzo.html