Reborn – Miriam Mastrovito

Buongiorno amici e buon inizio di settimana.

Oggi la recensione di un libro da brivido. Vi piace il genere?

Chiedetemi di gettarmi da un aeroplano con un paracadute e lo farò molto volentieri. Chiedetemi di guardare un film horror che parla di fantasmi o strane presenze e scapperò via. Non vi sto semplicemente rompendo le scatole con la mia personale versione del coraggio, tutto è per spiegarvi come mi sono approcciata al libro di cui vi parlo in questo articolo. Nonostante non sia il mio genere preferito (ultimamente mi sto avventurando molto in campi inesplorati dalla sottoscritta) ho deciso di leggerlo perché ne avevo sentito parlare bene e poi perché l’autrice è pugliese come me.

 

REBORN

Miriam Mastrovito

Selfpublishing

 

Una bambina venuta dal passato.

Una madre in lutto.

Un folle eroe romantico.

Un cocchiere dall’occhio di vetro.

Una storia d’Amore e Morte che vi condurrà al confine tra i mondi.

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 Trama

Da quando ha perso il marito Andrea e la figlia Martina in un incidente stradale, Elga non è più la stessa.  Si è isolata dal mondo e vive di ricordi. Il suo unico diversivo è rappresentato dalle bambole reborn che crea per mestiere.

Il 9 settembre 2013, giorno in cui Martina avrebbe compiuto dieci anni, Elga realizza per lei una bambola, come avrebbe fatto se fosse stata ancora viva. A sera, la sistema nella cameretta, che ha lasciato intatta dal giorno della sua morte, celebrando così quella ricorrenza speciale.

La mattina dopo viene accolta da una strana sorpresa: una bambina che non conosce si è intrufolata in casa. Sembra avere la stessa età di sua figlia ma non le somiglia per niente.

Rea − questo il suo nome − sostiene, invece, che Elga sia proprio la sua mamma ed è la stessa cosa che affermano tutti in paese.

Quale la verità?

Per scoprirla la donna potrà contare solo su Iuri, giovane impiegato delle Onoranze funebri nonché stalker che da tempo la tormenta.

Sarà l’inizio di uno strano viaggio che la condurrà al confine tra i  mondi, lì dove regna il mistero e la Morte non è che l’inizio di una vita oltre.

 

 

 

 

L’autrice

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Miriam Mastrovito (Gioia del Colle, 1973).

Laureata in filosofia, è blogger per passione e da qualche anno lavora come editor free lance. Da sempre coltiva una forte passione per la scrittura e i mondi fantastici. Ha vinto svariati premi, ha collaborato con diversi siti dedicati ai libri e web magazine ed è stata giurata in vari concorsi letterari. Attualmente gestisce i lit-blog Il flauto di Pan (http://il-flauto-di-pan.blogspot.it/) e Leggere è magia (http://miriam-mastrovito.blogspot.it/).

È autrice di diversi romanzi tra cui Il Mendicante di sogni (La penna blu edizioni), Il mistero dei libri perduti (Zero91) e Reborn (produzione indipendente).

Contatti:

 

Recensione

Non sapevo esattamente cosa aspettarmi dalla lettura e devo ammettere che si è rivelata una piacevolissima sorpresa.

Leggendo ho avuto l’impressione che l’autrice non abbia scritto un libro, ma dipinto una tela. Il suo pennello, la sua voce, danza sul filo del dubbio raccontando una storia in bilico tra realtà, malattia, paranormale e sogno, creando una dimensione del tutto originale.

La protagonista è una donna particolare: una madre distrutta dal lutto della figlia e del marito che costruisce bambole e ha una personalità un po’ dark. Un mix originale, direi pure esplosivo, il personaggio perfetto per il genere di storia che l’autrice ci offre.

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Le atmosfere, grazie alla presenza carismatica della protagonista Elga e delle bambole da lei dipinte, sono un po’ tetre, gotiche in maniera nuova, moderna.

Il compagno perfetto per le avventure di Elga è Iuri: un affascinante becchino a cui piace il proprio lavoro e che si porta dentro i ricordi delle sue vite precedenti. La sua professione, che la maggior parte della gente preferisce osservare da lontano, è qui descritta a volte in maniera ironica e a volte semplice, cruda, senza esagerazioni, ma solo per quel che è: un mestiere come un altro e, di fatto, indispensabile.

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I fili invisibili della storia che man mano si sbrogliano sembrano sferzate di frusta che provocano brividi misti di paura e piacere, con il costante sottofondo dell’orrore suscitato dalle bambole. Per quanto mi riguarda ho sempre trovato le bambole di porcellana inquietanti e dopo aver letto questo libro ho rafforzato il mio proposito di non averci mai niente a che fare.bambola-di-porcellana

Un mistero che il lettore vuole svelare al più presto regna sovrano per la maggior parte di un libro che, in maniera inaspettata, esibisce in modo diverso e nuovo tutti gli elementi del romanzo noir e gotico. Una perla che avvicina anche al mondo dei morti e a tutto ciò che, nella realtà di tutti i giorni, ha a che fare con loro.

Da non perdere per gli appassionati ma anche per chi vuole vivere un’avventura che fa venire i brividi.

Valutazione:

5

Le Origini della Notte – Andrea Micalone

Ciao amici,

come procede la settimana? Tra il lavoro e lo studio trovate il tempo per leggere? Io lo trovo anche a discapito del sonno 😉

Questa volta ho scelto di cambiare un po’ genere di lettura: ecco a voi la recensione di un fantasy.

LE ORIGINI DELLA NOTTE (SERIE: IL TRAMONTO DELLA LUNA)

Andrea Micalone

Selfpublishing

GRATUITO

Le Origini Della Notte - andrea micalone

Trama

Cosa sono le strane creature avvistate tra i ghiacci dai cacciatori di pinguini? Dove sono finiti i seimila abitanti della cittadina di Bardumillar, ridente borgo ai piedi delle montagne? E soprattutto, chi è il ragazzo delle risaie dotato di incredibili poteri che la gente chiama il “Salvatore”?
Da queste domande prende avvio il primo appassionante capitolo della saga che sta ridefinendo il fantasy classico. Tra battaglie campali e intrighi di potere, il “Tramonto della Luna” ha avuto inizio.

L’autore

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Andrea Micalone è nato ad Atri (Te) il 18/11/1990. Diplomatosi al Liceo Scientifico Tecnologico “G.Marconi” di Pescara, sta ora seguendo il corso di Laurea in Lettere Moderne all’università “G. D’annunzio” di Chieti. Ha scritto il suo primo libro all’età di otto anni e da allora non ha più smesso di sprecare inchiostro, nel tentativo di emulare i suoi inarrivabili punti di riferimento. Nel 2010 una sua poesia è stata selezionata per la pubblicazione nell’antologia di poeti contemporanei “Il Sogno”, curato dal collettivo Poesiaèrivoluzione. Sempre nel 2010 ha ricevuto poi il Premio Speciale della giuria alla Dodicesima Edizione del Premio Nazionale di Poesia “Oreste Pelagatti” tenutosi a Civitella del Tronto. Nel 2011 ha pubblicato una sua raccolta di racconti con Arduino Sacco Editore, dal titolo “Buonanotte ai Sognatori”. Nel 2013 invece, grazie al romanzo di genere fantascientifico “Hodoeporicon”, è rientrato tra gli otto finalisti del Premio Urania della Arnoldo Mondadori Editore.

Recensione

Che bello parlare di giovani autori italiani che, nonostante le difficoltà incontrate nel mondo dell’editoria, si impegnano per far conoscere le proprie storie. È il caso di Andrea Micalone, che ha deciso di distribuire gratuitamente il primo capitolo della sua saga fantasy.

Le Origini della Notte trasporta il lettore in un mondo intriso di magia.

Benché io non sia un’affezionata del genere (per quanto riguarda i libri, almeno) ho trascorso piacevoli ore in compagnia di questo romanzo.

La storia è coinvolgente e ben narrata. Le atmosfere e alcuni luoghi (per esempio la città dei nani e i problemi del Concilio) ricordano quelli del videogioco Dragon Age: Origins. Considerato che il videogioco in questione è il mio preferito ho apprezzato le affinità tra il libro e il gioco appunto, perché comunque non sono esagerate e non si può dire che l’autore ne abbia abusato.

I personaggi sono numerosi mentre i protagonisti sono descritti in maniera efficace, con un retroscena di esperienze che rende credibili le loro qualità e peculiarità caratteriali.

La narrazione è scorrevole nonostante i numerosi colpi di scena e la violenza di alcuni passaggi. Lo stile fresco facilita una lettura piacevole e veloce, adatta soprattutto ai lettori più giovani.

Un libro consigliato agli amanti del genere ma anche a coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta al fantasy, e grazie alla distribuzione gratuita non ci sono davvero scuse per lasciarselo sfuggire.

Valutazione:

4

Allora, dove trovarlo? C’è solo l’imbarazzo della scelta:

Buona lettura!

La bestia dagli occhi di ghiaccio – Davide Simoncini

Cari amici,

vi segnalo l’uscita di un romanzo particolarmente interessante: La bestia dagli occhi di ghiaccio di Davide Simoncini.

Copertina Facciata Anteriore

Trama

1993, Garfagnana. Santo è alla ricerca di un tesoro, un tesoro che i suoi avi hanno nascosto per paura che qualche brigante lo potesse sottrarre agli abitanti di Col di Favilla. Sospetta che qualcuno sia sulle sue tracce e sia risoluto nel proprio scopo, tanto da poter commettere uno dei più atroci massacri ricordati nella storia delle montagne… 

Oggi, 2014, Garfagnana. Ottavio e Linda sono due semplici amici con la passione per la montagna, entrambi decisi a non impegnarsi. Almeno fino a quando si ritrovano dentro una spirale di morte, un incubo che prende forma da un ricordo lontano, ciò che è accaduto tanti anni prima. 
E che adesso è tornato, pronto a riportare il tormento sulle montagne… 

Qualcosa ha minato la quiete della foresta. Quel qualcosa ha provocato una reazione a catena, una serie di eventi temuti perfino dagli abitanti della montagna. La cosa si è risvegliata, decisa a vendicare le offese del passato, determinata a ristabilire un equilibrio ormai perduto. Niente può sbarrargli la strada, nessuno può scampare al destino scritto nel momento stesso in cui gli ingranaggi della vendetta hanno cominciato a girare di nuovo. 
Dopo anni di letargo, ora la pace sta per finire. 
Perché dopo anni di riposo la bestia ha riaperto gli occhi.

La mia opinione

Il libro è diviso in capitoli brevi che, grazie anche all’alternanza tra passato e presente, suscitano curiosità e mantengono viva l’attenzione. Una buona analisi interiore dei personaggi puntella la storia in maniera convincente. Inoltre mi è molto piaciuto il rapporto che alcuni personaggi hanno con la montagna, come se essa fosse un’entità viva, a sé stante.

Valutazione:

4

Link utili

Ecco alcuni link utili da cui si può dare un’occhiata ravvicinata al libro e conoscere meglio l’autore.

 

Non mi stancherò mai di dirlo: sostenere la letteratura nostrana, soprattutto quella di qualità e i cui autori sono giovani promesse, fa bene a tutti. Buona lettura 😉

La Caccia, di Stefania Bernardo. Recensione e intervista all’autrice.

Amici, augurandovi un buon inizio d’anno nuovo – dico buon inizio perché se il resto dell’anno sarà buono o meno non dipenderà solo dal caso ma anche da noi stessi 😉 -, vi parlo dell’ultimo libro letto nel 2013. Il libro sotto i riflettori è La Caccia, seguito de La Stella di Giada che ho amato molto e recensito qui.

 

 

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Trama

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Un ritornello senza senso si è infilato nella mente di Scarlett come un tarlo. Una vera e propria ossessione per cui è disposta anche a rinunciare alla ciurma e all’amore. Rime ripetute all’infinito nelle taverne, fra rum e baldracche, che sembrano nascondere un segreto. Governatori eccentrici, ricchi mercanti, eroi della marina britannica, pirati, sono tutti alla ricerca della soluzione dell’enigma. Una vera e propria caccia che sembrerà non avere mai fine, pericoli che si celeranno in ogni dove, alleanze di convenienza e tradimenti sussurrati all’orecchio. E mentre i Caraibi, ancora una volta, si tingono di rosso, oltreoceano una donna dagli occhi azzurro cielo attende, seduta sotto un salice, la fine di una guerra durata troppo a lungo.

L’autrice

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Stefania Bernardo nasce a Ivrea nel 1985. Sin da piccola le sue più grandi passioni sono state la storia, i pirati e la scrittura. Divoratrice accanita di libri, si diploma in Tecnica della gestione aziendale. Dopo un’esperienza lavorativa di circa quattro anni come segretaria amministrativa, decide di tornare a studiare. Attualmente è laureanda in Diritto ed Economia per l’impresa alla facoltà di Giurisprudenza di Torino. A marzo 2013 pubblica il suo romanzo d’esordio “La Stella di Giada”. Da luglio 2013 collabora con la redazione di Ticweb tv dove cura la rubrica dedicata ad autori emergenti “Il Teschio e la Penna – Cultura contro corrente”.

Recensione

Non siete appassionati di storie di pirateria? Non fa nulla, perché leggendo questo libro lo diventerete. L’autrice ci trasporta ancora una volta nei Caraibi del diciottesimo secolo, a bordo di velieri e a contatto con personaggi pittoreschi e intriganti. Azione, avventura, tradimenti, amore e amicizia accompagnano il lettore per tutta la lettura. Frequenti sono i cambi di scena e di punti di vista che contribuiscono a mantenere viva l’attenzione e l’attesa. Credo che questo libro sia un degno seguito de La Stella di Giada, vengono infatti sbrogliate intricate vicende familiari rimaste in sospeso. Ancora una volta troviamo tantissimi personaggi, tutti ben tratteggiati. Quando si crede di aver compreso bene la piega delle vicende, ecco che a metà libro succede l’imprevedibile e le carte in tavola vengono nuovamente rimescolate. Non svelo troppo per non rovinare la sorpresa ma vi anticipo che il finale, ancora una volta, è riuscito a commuovermi. L’unica “pecca” è l’assenza del grande Johnny Shiver: sebbene egli sia spesso evocato in maniera vivida e struggente da diversi personaggi, per me resta il migliore, indimenticabile.

Valutazione:

5

Intervista all’autrice

Ciao Stefania, benvenuta.

  • Rompiamo subito il ghiaccio. Parlaci un po’ di te dal punto di vista letterario ma anche personale.

Ciao Ilaria, grazie per avermi ospitata sul tuo blog. Di me posso dirvi che sono un’inguaribile sognatrice. Mi piace fantasticare ad occhi aperti, mi piace emozionarmi e spero di essere riuscita a trasmettere questo anche nei miei romanzi. Per me scrivere è sinonimo di vita, leggo fin da quando ero piccola e tendo a perdermi nelle librerie e nelle biblioteche… Perdo completamente la cognizione del tempo. Adoro la musica, sono fissata con Il Regno Unito, ho un debole per Sherlock Holmes, il personaggio di Sir Arthur Conan Doyle, e per D’Artagnan di Dumas.  Amo la storia alla follia.

  • C’è stato un momento esatto in cui hai pensato: “Voglio diventare una scrittrice”?

Da piccola dicevo spesso di voler fare la scrittrice, poi sono diventata grande e per parecchi anni ho accantonato questa passione declassandola a semplice passatempo. In realtà, ho sempre scritto, pagine di diario, pensieri sparsi, qualche racconto. E poi alcuni anni fa a seguito di una forte depressione, ho ripreso il mio vecchio sogno nel cassetto, quello di scrivere un romanzo sui pirati… e da lì si può dire che mi sono riconciliata con le mie vere aspirazioni e le mie più forti passioni. Non ho paura a dire che scrivere, in un certo senso, mi ha salvato la vita.

  • Cosa ti piace di più: leggere o scrivere?

Scelta impossibile da fare per me, è come se mi chiedessi se preferisco inspirare o espirare. Sono due cose indivisibili, dal mio amore per la lettura è nato quello per la scrittura, e ora più scrivo, più ho voglia di leggere.

  • Da cosa nasce il tuo amore per le vicende piratesche?

Non ne ho idea, è una passione che è con me da sempre, come quella per il Regno Unito. Amavo giocare ai pirati, adoravo capitan Uncino. Crescendo ho approfondito questo periodo storico, rimanendone ancora di più affascinata.

  • Sei mai stata nei luoghi in cui sono ambientati i tuoi romanzi?

No, non ancora.

  • Per i tuoi protagonisti ti sei ispirata a qualche personaggio storico?

Per Scarlett le figure ispiratrici sono state senz’altro Mary Read e Anne Bonny, mentre per Johnny Shiver mi sono ispirata al capitano John Roberts conosciuto come Black Bart, senza dubbio uno dei pirati più bravi e in gamba della storia.

  • Se avessi la possibilità di incontrare dal vivo uno dei tuoi personaggi, quale sceglieresti e perché? Per quanto mi riguarda sceglierei Shiver, indimenticabile.

Bella domanda, li vorrei incontrate un po’ tutti. Beh, se ne devo proprio scegliere uno allora anche io scelgo Johnny Shiver, è uno dei personaggi a cui sono più affezionata. Lo vorrei incontrare perchè è un uomo affascinante e allo stesso tempo oscuro, ci farei senz’altro delle lunghe e interessantissime chiacchierate. L’uomo perfetto per esplorare le passioni umane in tutte le sue forme, da quelle più nobili a quelle più basse.

  • Dai romanzi si evince il lavoro di documentazione da te svolto, anche riguardo ai dettagli tecnici di una nave. Nella realtà sei esperta di navigazioni per mare? Se no, credi che potresti cavartela su un veliero “classico” visto quanto hai studiato a tal proposito?

No, non ho mai avuto esperienze di navigazione e tutto si basa solo sul lavoro di ricerca, purtroppo penso che me la caverei in maniera pessima su un vero veliero. Insomma, meglio rimanere nel campo dell’immaginazione.

  • Nei tuoi romanzi si nota subito una tua grande capacità, quella di gestire contemporaneamente le vicende di tantissimi personaggi. Si tratta di una scelta ponderata e necessaria visto il tipo di romanzo oppure ti viene naturale e credi che sarebbe lo stesso scrivendo libri di altri generi?

Mi viene naturale. Non posso fare a meno di inventarmi storie con tanti personaggi. Ho un carattere abbastanza agitato, e quindi non riesco mai a concentrarmi su pochi personaggi. Mi diverto troppo a osservare la storia da molteplici punti di vista, altrimenti so già che finirei per annoiarmi.

  • Quali obiettivi letterari ti proponi per il futuro?

Il mio obiettivo principale è solo uno: continuare a scrivere, sperimentando cose nuove, cercando di migliorare ancora tecnica e stile.

  • Hai qualche progetto in cantiere? Se sì, puoi parlarcene?

Molti a dir la verità. Quelli a cui sto lavorando sono due: il terzo e ultimo capitolo del filone “La Stella di Giada” che sarà dedicato al prologo del primo libro; e un romanzo breve dedicato alla vita del capitano John Roberts, che farà parte di un progetto a  cui sto lavorando con altre due mie colleghe scrittrici molto brave e amanti della pirateria: Michela Piazza e Pamela Boiocchi.

  • Salutaci come farebbe Scarlett.

Un saluto a tutti, mi raccomando guardate sempre verso l’orizzonte e navigate a testa alta.

Grazie Stefania per la bella chiacchierata.

A tutti voi invece lascio qualche link utile per seguire Stefania Bernardo e conoscere meglio le sue opere: