La concubina russa – Kate Furnivall

Cari amici, com’è il tempo dalle vostre parti? Qui in Puglia c’è un vento forte e piove, fa freddo, insomma le condizioni climatiche ideali per restare in casa al calduccio a leggere.

LA CONCUBINA RUSSA

Kate Furnivall

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La concubina russa

Trama

Cina 1928. In una città insidiata da ladri, pericoli e sofferenze di ogni sorta, la giovane Lydia ha dovuto imparare presto a sopravvivere. Proviene da una famiglia dell’aristocrazia russa, esiliata in seguito alla repressione bolscevica. A cinque anni ha visto morire suo padre e da allora il suo cuore è andato in frantumi. Ma Lydia non ha tempo per volgersi al passato, sua madre ha bisogno di lei e farà di tutto per assicurarle una vita dignitosa, persino commettere piccoli furti. È durante una delle sue uscite in cerca di fortuna che incontra il giovane Chang An Lo. Fra i due è amore a prima vista, è come se si fossero riconosciuti nella solitudine terribile che li sovrasta. Tuttavia, la loro complicità li spingerà a introdursi in luoghi in cui non avrebbero mai dovuto avvicinarsi: quelli delle lotte di potere fra comunisti e nazionalisti. Nonostante tutto sembri ostacolarli, in un’epoca in cui l’amore sembra la scelta meno indicata, Lydia e Chang non sono in grado di ignorare un sentimento che mostra loro, forse per la prima volta, una promessa di felicità.

Recensione

Il prologo cattura l’attenzione e suscita grandi aspettative. L’ambientazione è affascinante e originale e crea da subito un contrasto forte tra la vita quotidiana dei ricchi stranieri e quella povera della popolazione cinese. Interessanti sono anche i modi di fare degli individui di entrambe le parti, messi a confronto; in particolare la visione delle cose di Chang, il ragazzo cinese, intrisa del fascino della natura selvaggia. Lydia, la protagonista, è un’eroina moderna con un grande ascendente su tutti coloro che la circondano. Nonostante tutte queste belle premesse devo dire che ho trovato il romanzo un po’ noioso. Le vicende si svolgono una dopo l’altra e, per gran parte del libro, sembrano solo un elenco di fatti slegati tra loro; non ci sono mai punti critici e si ha la sensazione di attendere sempre qualcosa che non arriva. Ho portato a termine la lettura con fatica.

PS Il titolo non c’entra assolutamente niente con la storia.

Valutazione:

2

Cime tempestose

Salve amici, eccoci qui con una nuova recensione. Vi parlo di un libro che ho appena terminato di leggere.

CIME TEMPESTOSE – Emily Brontë

jj

Il mio amore per Heathcliff è simile alle rocce eterne ai piedi degli alberi; fonti di poca gioia visibile ma necessarie. Io sono Heathcliff; lui è sempre nella mia mente, non come un piacere, così come io non sono sempre un piacere per me, ma come il mio stesso essere.

Heathcliff è uno zingaro trovato dal signor Earnshaw durante un viaggio; questi lo accoglie in casa sua dove il bambino si trova a combattere le prevaricazioni di Hindley – figlio maggiore di Earnshaw – , mitigate dall’affetto di Cathy, sua sorella.

I caratteri di Heathcliff e Cathy sono somiglianti; entrambi paiono freddi e distaccati con tutti, egoisti; in verità con il passare degli anni si rendono conto di essere indispensabili l’uno per l’altra. Alla morte di Earnshaw, Hindley degrada Heathcliff a garzone di stalla, cosa che lo porta ad allontanarsi da Cathy. Questa difatti ama il benessere; ragion per cui cede presto alle avance del ricco Edgar Linton. Heathcliff, frustrato dal fatto di non essere in grado di offrire a Cathy ciò che desidera, parte in cerca di fortuna, diventando ricco. Al ritorno però scopre che Cathy ed Edgar sono convolati a nozze. Seguiranno vendette e dissapori, menzogne e tradimenti, brevi istanti di passione e una morte che non ha pietà per nessuno.

In verità avevo sempre sentito parlare dei protagonisti di questo romanzo come personaggi non “buoni” come quasi sempre è per i protagonisti di un romanzo sentimentale; questa la ragione per cui non mi ero ancora decisa a leggerlo. Tuttavia devo dire che, nonostante Heathcliff e Cathy vantino davvero caratteristiche discutibili, la narrazione dell’autrice le fa apparire come accettabili, di importanza minore rispetto all’amore che provano l’uno per l’altra. La storia mi è piaciuta molto e meriterebbe pure un 10 se non fosse che la scrittura alle volte è pesante, persino tediosa in certi tratti. Forse questo è l’unico difetto giacché Emily Brontë possiede rare abilità nell’intrecciare vicende e personaggi; geniale il modo di narrare dal punto di vista della governante – sempre presente nelle scene importanti – che, dopo anni, racconta la storia al nuovo affittuario di Heathcliff.

In Italia il romanzo è stato tradotto per la prima volta nel 1926 con il titolo de “La tempestosa”, titolo molto azzeccato dato il carattere “tempestoso”, irascibile, infantile, a volte isterico di Cathy. Leggendo questa opera, una serie di finezze nascoste tra le righe danno quasi l’impressione di essere a teatro e assistere in prima persona ad uno spettacolo. Il ché potrebbe essere sia un pregio che un difetto, a seconda delle preferenze personali e di come ci si ponga nei confronti della voce narrante.

Il romanzo oscilla tra gli elementi eroici del romanticismo, come la passione folle, ad elementi gotici, come la presenza di spettri e un pizzico di paranormale. L’amore è una contraddizione continua, narrato come un sentimento feroce, prepotente, crudo, proprio come il personaggio di Heathcliff. A fargli da contro altare c’è Cathy, che pare dominarlo, anche dopo la morte.

Un romanzo di spessore, accettabile ai giorni nostri ma che fece scalpore all’epoca della scrittrice.

Da “Cime tempestose” sono stati tratti numerosi film, alcuni dei quali molti recenti. Io ho visto quello del 1939. Tralasciando la qualità di immagini e audio, l’adattamento mi è parso gradevole, emozionante, con il sapore antico dei film d’epoca adattissimo in questo caso, anche se il personaggio di Cathy nel film risulta un po’ piatto. Del resto credo sia difficile riuscire a dar vita ad una donna che, sotto lo strato di civilizzazione, è assolutamente indomita e selvaggia.

Valutazione:

5

Il mio romanzo in finale

Amici… che gioia immensa! Il mio romanzo TREGUA NELL’AMBRA è tra i finalisti del concorso nazionale ilmioesordio feltrinelli 😀
http://temi.repubblica.it/ilmiolibro-holden/ilmioesordio-romanzo-lista-finalisti/

Quali dovrebbero essere secondo voi i compiti di uno scrittore?

Mi spiego meglio.

Uno scrittore scrive storie che piacciono ai suoi lettori, giusto? Preferibilmente capaci di emozionare e lasciare un segno. Io vi chiedo dunque: oltre questo dovrebbe anche lanciare dei messaggi tra le righe, proprio attraverso il potente mezzo che ha tra le mani? Oppure, dovrebbe tramandare la memoria del passato? O far emergere nuove idee e speranze per il futuro? Cosa ne pensate?