LovemeLoveme – Fabio Marcheselli

Salve a tutti,

oggi parliamo del libro LovemeLoveme scritto da Fabio Marcheselli.

 

LOVEME LOVEME

Fabio Marcheselli

Lettere Animate

copertina

Trama

Alice, alias Lovemeloveme, ha diciassette anni e l’ingenuità di credere di poter vivere il suo primo amore come se fosse dentro una favola, nonostante la sua emotività sia intrappolata dentro un viaggio coast to coast tra paura di soffrire e voglia di amare.

Tomas alias De Mill Klein, invece, è leader indiscusso del “branco”, affascinante e cinico.

All’inizio tutto appare colorito e incasinato proprio come un murales, ma il loro amore è un amore scaleno che presto condurrà Alice in un vortice di dolore e a un epilogo in cui ogni aspettativa adolescenziale verrà spezzata.

La storia si sviluppa e si intreccia tra passato (ieri), in cui vengono narrate le dinamiche relazionali e i disagi dei protagonisti e presente (oggi), in cui le indagini fanno il loro corso attraverso le abilità dell’ispettore Anedonia e del suo collaboratore Vitale, agli antipodi oltre che per il nome, per intuito professionale e per elementi caratteriali.

L’autore

Fabio Marcheselli è nato e vive a Bologna. Psicologo forense è perito per il Tribunale di Bologna. Autore di pubblicazioni e contribuiti scientifici. LovemeLoveme è il suo primo romanzo.

Recensione

Premetto che il genere di questo romanzo (noir, con sfumature thriller) non rientra tra i miei preferiti ma ho voluto comunque leggerlo perché la trama mi incuriosiva.

Si tratta di un romanzo che esalta le percezioni: visive, sonore, fisiche in genere. L’aspetto visivo si nota sin da subito: moltissimi colori e forme spiccano e saltano agli occhi della mente. La musica è parte integrante della storia, sembra scandirne i ritmi e gli scenari, con una canzone adatta a ogni circostanza. Le sensazioni fisiche, soprattutto quelle negative, sono descritte in maniera vivida.

L’introspezione psicologica è buona e non prolissa, uno dei punti di forza del libro.

noir

Ho trovato bella l’ambientazione tutta italiana. I capitoli sono brevi e veloci e balzano tra passato e presente: sebbene dapprincipio possano sembrare disorientanti, contribuiscono invece a mantenere viva l’attenzione.

Lo stile è esuberante, vivo, e tuttavia in certe frasi appare un pochino forzato. Le tecniche di indagine sono descritte in maniera propria ma semplice, comprensibile anche ai profani, con la sicurezza di chi le conosce da professionista.

Nel finale qualcosa è lasciato in sospeso, mentre avrei preferito una soluzione degli eventi meno dispersiva. Inoltre mi sarebbe piaciuto vedere maggiormente approfonditi i personaggi dell’ispettore e del suo collaboratore.

In definitiva una storia che per certi versi fa riflettere e che lascia l’amaro in bocca come spesso fa la vita.

Valutazione:

4

Disponibile su tutti gli store online.

Il passato di Sara – Chevy Stevens

Amici,

questa estate dal tempo singhiozzante sembra essersi finalmente ripresa. Cosa avete in mente per le vacanze? Vi piace leggere sotto l’ombrellone?

In questo appuntamento vi parlo dell’ultimo libro di Chevy Stevens, da oggi in libreria.

 

IL PASSATO DI SARA

Chevy Stevens

Fazi Editore

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Trama

Sara sta per sposarsi, trentaquattro anni, restauratrice di mobili antichi e madre di Ally, una bambina di sei anni nata da una relazione precedente. È una fase della vita costruttiva, ogni giorno è da affrontare con pienezza e Sara rovista nei pensieri, non smette di fare somme e sottrazioni, di definire se stessa quanto più possibile. Per questo le è inevitabile andare a cercare i propri genitori naturali: da figlia adottiva non li ha mai conosciuti, ma ora l’urgenza è inarrestabile, Sara è pronta per iniziare la ricerca delle proprie origini. Ma Julia Laroche, la madre naturale, appena se la trova di fronte la respinge con durezza, una reazione comprensibile sulle prime, che nasconde però un segreto custodito da oltre trent’anni. È da qui che iniziano a serpeggiare i primi sospetti di una storia molto più nera di quanto la donna potesse mai immaginare, nella quale si trova a dover fronteggiare le insidie di un padre il cui profilo umano è quel che di più basso possa realizzarsi nella nostra specie. Narrato attraverso capitoli corrispondenti a una sequenza di sedute psicanalitiche, Il passato di Sara è il racconto di una discesa agli inferi, dove i pericoli sono mortali e minacciano ciò che di più caro ha la protagonista. Sara confessa le terribili scoperte incontro dopo incontro.

L’autrice

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Chevy Stevens (nata nel 1973 come Rene Unischewski) è un’autrice canadese di romanzi thriller. Vive sull’isola di Vancouver, nella Columbia britannica.

Stava lavorando come agente immobiliare quando ha avuto l’idea per il suo romanzo Scomparsa (Fazi, 2012), nel quale un’agente immobiliare viene rapita. Il libro Scomparsa è stato un New York Times bestseller.

Recensione

Certe volte mi viene voglia di leggere un thriller: Chevy Stevens non mi ha delusa.

Il romanzo Il passato di Sara è un thriller, ma dai contorni morbidi, un bel thriller psicologico.

La vita di Sara all’apparenza è perfetta: una famiglia tranquilla, un fidanzato premuroso, una figlia adorabile e un lavoro che ama. Al di sotto della sottile patina di perfezione però, si nasconde la realtà delle cose.

La protagonista si sente come un cane randagio a cui è concesso solo di dormire nel portico perché potrebbe sporcare il salotto.

Sara infatti è stata adottata e, in cuor suo, ha sempre sofferto per questo; il padre adottivo, con il quale sin da piccola ha avuto un rapporto conflittuale, non perde occasione per farla sentire inadeguata, incapace; la figlia Ally, proprio come la madre, mostra a volte scatti d’ira che spaventano in una bambina di sei anni.

Quasi per gioco Sara decide di indagare sul proprio passato e si avventura alla ricerca della madre biologica. La donna, che non vive neanche molto lontano da lei, è una docente universitaria stimata e conosciuta che tuttavia non vuole avere niente a che fare con la figlia trentenne saltata fuori all’improvviso. Sara non si arrende: assumendo un investigatore privato scopre qual è il segreto che la madre Julia nasconde e perché apparentemente la detesta.

Lo shock è tale che Sara, prima ancorata a una vita tranquilla e piacevole, si ritrova quasi sola in mezzo alla tempesta degli eventi. La natura oscura di suo padre si rivela all’improvviso eppure lei si rende conto di esserne sempre stata, in qualche modo, cosciente, contaminata. Tutto comincia ad andare a rotoli: i rapporti con i genitori adottivi e le sorelle, il progetto di matrimonio con il fidanzato, il legame di fiducia costruito con Ally. Coinvolta nelle indagini della polizia che cerca di catturare un pericoloso killer, Sara diventa un oggetto in balia delle proprie paure ma, per amore delle persone che ama, non può lasciarsi andare: deve combattere.

Ho trovato originale il modo in cui le vicende vengono raccontate: al passato prossimo, di volta in volta, quando Sara si reca alle sedute di psicanalisi. Di Nadine, la psicanalista, non udiamo mai la voce, né vediamo un movimento, ma a lei Sara si rivolge con il cuore aperto, nuda di fronte alla realtà.

Senza che il lettore se ne renda conto all’inizio, ogni capitolo svela particolari semplici eppure importanti della vita e dei personaggi e la voce di Sara lo fa in modo così naturale che non viene nemmeno da pensare che tali personaggi non esistano realmente. La sensazione è quella di ascoltare un discorso molto confidenziale, bellissimo da seguire, toccante eppure crudo, vero.

Un libro che, con la metafora della vita della protagonista, scava a fondo nell’animo umano mettendone a nudo le paure, le reazioni di fronte alle situazioni più estreme. Una lettura interessante e coinvolgente, incalzante.

Valutazione:

4

Rebirth – Matteo Zapparelli

Amici,

oggi vi parlo del libro di un bravissimo autore, Matteo Zapparelli. In passato ho letto e recensito un altro suo romanzo, lo trovate qui.

REBIRTH

Matteo Zapparelli

Sogno Edizioni

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Trama

Da millenni in ogni angolo del mondo si combatte una guerra segreta e sanguinosa tra i Figli di Argo, un’antica stirpe di licantropi, e l’oscuro Ordine della Croce d’Argento.

Una sola città vive in pace: Verona, la città dell’amore cantata da Shakespeare. Ma anche quest’ultimo baluardo sta per crollare, ora che l’Ordine schiera le proprie forze in un disperato tentativo di annientare il nemico. E la scia di sangue crescerà fino ad assumere le forme di un fiume in piena.

Nel mezzo di questo vortice di violenza, Etienne e Sara si incontreranno quasi per caso. Lui, licantropo apostata che ha voltato le spalle ai propri fratelli per amore di una donna. Lei, ragazza sognatrice che gli ruberà il cuore con i suoi grandi occhi verdi. E, mentre cala la notte e sorge la luna piena, gli ululati echeggiano e le spade si innalzano, Etienne dovrà lottare per salvare la donna che ama e offrire al mondo un ultimo barlume di speranza.

L’autore

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Matteo Zapparelli è nato e cresciuto a Verona, meravigliosa città racchiusa tra le acque azzurre del Lago di Garda e la verdeggiante pianura padana. Città che, nonostante si aggiri per le sue vie da oltre trent’anni, non smette mai di stupirlo e di incantarlo.

Accanito lettore fin da giovanissimo e appassionato di letteratura americana, apprezza scrittori e generi letterari tra loro diversissimi. Scrive fin da ragazzino: suoi racconti e poesie sono stati pubblicati su riviste, in antologie, e alcuni sono stati finalisti di premi letterari.

Laureato in architettura al Politecnico di Milano, da diversi anni collabora con singoli autori e case editrici in qualità di editor freelance, e in passato ha lavorato come agente letterario.

Ama gli animali, i boschi, le lunghe camminate all’aria aperta, la notte, i Coldplay e i Muse, i film dell’orrore, i romanzi di Preston&Child, e ha un debole per il tiramisù.

Nel 2012 ha pubblicato il bestseller Corner’s Church, un thriller dalle tinte fosche ambientato nell’America dei giorni nostri.

Recensione

Ecco un bel libro urban fantasy dalle tinte thriller.

Questo romanzo parte, per me, già avvantaggiato: è difatti ambientato a Verona, città che ho visitato con gioia e che amo molto. La città dell’amore assume, grazie alla penna di Zapparelli, sfumature in un certo senso nuove, dark. L’ambientazione e le scene sono descritte in modo approfondito, con abbondanza di particolari, come se fossero un quadro.

I personaggi, moltissimi e mai banali, sono tratteggiati in maniera vivida, puntellati dal racconto di ricordi e vissuto passato, e per questo risultano credibili: quasi ci si aspetta di vederli sbucare dal buio all’improvviso.

Mi è piaciuta molto la lotta, secolare e nascosta al mondo, tra la Croce d’Argento e i Figli di Argo. Gli intrighi che la animano non sono scontati e catturano l’attenzione del lettore.

Un punto di merito va anche alla storia d’amore tra Etienne e Sarah, i due personaggi che mi sono piaciuti di più.

Un libro che consiglio agli amanti del genere fantasy, del thriller, ma anche a chi ama semplicemente l’azione, l’avventura, il brivido, i sentimenti contrastati.

Valutazione:

5

Link utili

Approfondimenti

Licantropo

Il licantropo, detto anche uomo lupo o lupo mannaro, cioè “lupo umano” o “lupo mangiatore di uomini”, è una delle creature mostruose della mitologia e del folclore poi divenute tipiche della letteratura dell’orrore e successivamente del cinema dell’orrore.
Secondo la leggenda, il licantropo è un essere umano condannato da una maledizione a trasformarsi in una bestia feroce ad ogni plenilunio: la forma di cui si racconta più spesso è quella del lupo, ma in determinate culture prevalgono l’orso, il bue (Erchitu) o il gatto selvatico (si veda in seguito). Nella narrativa e nella cinematografia dell’orrore sono stati aggiunti altri elementi che invece mancavano nella tradizione popolare, quali il fatto che lo si possa uccidere solo con un’arma d’argento, oppure che il licantropo trasmetta la propria condizione ad un altro essere umano dopo averlo morso. Alcuni credevano che uccidendo il lupo prima della prima trasformazione la maledizione venisse infranta.

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È importante notare inoltre che lupo mannaro e licantropo non sempre sono sinonimi: infatti nelle leggende popolari il lupo mannaro è talvolta semplicemente un grosso lupo con abitudini antropofaghe, a cui può essere associata o no una natura mostruosa. Inoltre, nel caso del lupo mannaro come mutaforma, si può distinguere tra il lupo mannaro, che si trasforma contro la propria volontà, e il licantropo, che si può trasformare ogni volta che lo desidera e senza perdere la ragione (la componente umana).
Nella letteratura medica e psichiatrica con licantropia è stata descritta una sindrome isterica che avrebbe colpito le persone, facendo sì che assumessero atteggiamenti da lupo durante particolari condizioni (come le notti di luna piena). In modo analogo un licantropo era semplicemente una persona affetta da questo disturbo ed è con questo unico significato che la voce è riportata su alcuni importanti dizionari della lingua italiana. In tempi recenti, l’esistenza di tale disturbo è stata considerata rarissima o addirittura messa in discussione dalla psichiatria stessa.

Fonte: Wikipedia

L’ipotesi del male – Donato Carrisi

Cari followers, oggi vi parlo di un libro del famoso Donato Carrisi, mio compaesano. Ho avuto modo di conoscere Carrisi durante la presentazione de L’ipotesi del male proprio nella nostra città natale, Martina Franca, e vi assicuro che è stata la più bella, più interessante presentazione cui ho partecipato. Non si è infatti parlato troppo del libro, ma dell’ipotesi del male, l’idea che sta alla base. Ho ritrovato nel romanzo tre-quattro frasi chiave che l’autore aveva sapientemente esposto e dato in pasto al pubblico durante la presentazione sotto forma di dubbi, riflessioni. Un grande oratore e, dalla recensione del libro che leggerete nelle prossime righe, un grande autore.

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Con Donato Carrisi alla presentazione de “L’ipotesi del male”.

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Copia autografata de “L’ipotesi del male”.

L’autore

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foto © ph. Emiliano Narcisi (FREM)

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca (in provincia di Taranto) e vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha studiato criminologia e scienza del comportamento. Dal 1999 è sceneggiatore per il cinema e la televisione. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore del romanzo – bestseller in Italia e in Europa – Il Suggeritore.
Bel 2011 ha pubblicato il suo secondo grande successo: Il tribunale delle anime. Nel 2012 ha consolidato il suo status di scrittore affermato anche in campo internazionale con il libro La donna dei fiori di carta.

Bibliografia

  • L’ipotesi del male, Longanesi 2013
  • La donna dei fiori di carta, Longanesi 2012
  • Il Tribunale delle Anime, Longanesi 2011
  • Il Suggeritore, Longanesi 2009 e TEA 2011

Filmografia (come autore e sceneggiatore)

  • Casa famiglia, serie televisiva 2001
  • Casa famiglia 2, serie televisiva 2003
  • Era mio fratello, film tv 2007
  • Nassiryia – Per non dimenticare, film tv 2007
  • Squadra antimafia – Palermo oggi, serie tv 2009
  • Moana, fiction TV 2009

Riconoscimenti

  • Vincitore de le Prix SNCF du Polar 2011, categoria Europea
  • Vincitore del XXIV Premio Letterario Massarosa
  • Vincitore della sesta edizione del Premio Camaiore di Letteratura Gialla
  • Vincitore della 57esima edizione delPremio Bancarella
  • Vincitore della seconda edizione del Premio Belgioioso Giallo
  • Vincitore della terza edizione del Festival Mediterraneo del Giallo e del Noir
  • Vincitore con Il Croupier Nero dell’edizione 2004 del Premio Solinas, sezione Storie per il Cinema

Il libro

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Trama

C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella nostra vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle.
Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero.
Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte.

Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano.
Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla.
Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla propria pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima.
Forse per questo, Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha scordato.
Ma se d’improvviso gli scomparsi tornassero con intenzioni oscure?
Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, ma il male li ha cambiati.
Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati?
Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini. Deve dare all’oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente, solida, razionale… Un’ipotesi del male.
Ma per verificarla non c’è che una soluzione: consegnarsi al buio.

La mia recensione

Partiamo dal fatto che i thriller e i gialli non sono i miei generi preferiti. Se vi dico dunque che a fatica riuscivo – quando necessario – a staccarmi dalle pagine di questo libro, il valore dell’affermazione aumenta esponenzialmente. Mila Vasquez è un personaggio di grande spessore: non la solita eroina buona ma una donna con tendenze all’autolesionismo. Mila è attratta dal “buio”, da ciò che nasconde, che ingoia, che – solo a volte – rimanda indietro. È una poliziotta attenta e dall’intelligenza sottile, forse proprio il suo legame con l’oscurità le rende più facile comprenderne i meccanismi. Tutti i personaggi che animano la storia risultano vividi, dipinti ad arte in poche pennellate, soprattutto Simon Berish. La storia è assolutamente originale ed estremamente affascinante. Donato Carrisi, tra i tanti quesiti, ci pone davanti a questo: vi siete mai chiesti che fine fanno coloro che spariscono? Non amo particolarmente i fatti di cronaca ma ammetto che sono affascinata dalle infinite possibilità di risposta che, come l’autore ci fa notare attraverso L’ipotesi del male, non si riducono a rapimenti, omicidi o suicidi. Le vicende del libro scorrono severe e implacabili sotto gli occhi del lettore, attirandolo, blandendolo con i meccanismi del “buio”, tenendo viva l’attenzione e rimescolando le carte in tavola ogni qual volta si credeva di aver capito qualcosa. La combinazione di così tanti intrecci, personaggi, particolari, mi fa venire in mente soltanto una parola: geniale. È geniale l’idea di fondo, geniale lo sviluppo della storia nella successione cronologica altalenante tra passato e presente, geniale il modo in cui il tutto viene presentato. Un libro capace di scatenare inattese riflessioni. Da leggere anche per chi non ha letto Il suggeritore. Assolutamente da non perdere.

Valutazione:

5

Corner’s Church di Matteo Zapparelli

Cari followers, oggi sono lieta di recensire per voi un libro di genere diverso da quelli che leggo di solito ma che mi ha particolarmente interessata, dunque un plauso all’autore!

CORNER’S CHURCH

Matteo Zapparelli

 

Editore: Narcissus Self Publishing

Anno: 2012

Genere: Thriller

Formato: eBook

ISBN: 9788867553938

Prezzo: € 2.49

 Cover

Trama

 

Alex Snyder, detto il Biondo, è un agente federale la cui unica ossessione è quella di trovare e ammazzare con le proprie mani un pericoloso serial killer, soprannominato Serpe, che ha ucciso il suo più caro amico e collega Bob. Il Biondo è un uomo malato, al quale un grave tumore al cervello ha concesso al massimo un paio d’anni. La sua vita non ha più alcun valore. Pur di trovare Serpe è disposto a tutto, scendendo a qualsiasi compromesso. Seguendo le tracce dell’assassino il Biondo giunge a Corner’s Church, una minuscola cittadina del Colorado, dove stringe un patto con il vicesceriffo Benson, un uomo arrivista e svogliato, il cui unico interesse è concludere la carriera in bellezza. Tenendo nascosto il caso all’FBI, Benson spera di prendersi tutti i meriti, lasciando al Biondo la sua personale vendetta. È un gioco perverso, quello di Serpe, ma è un gioco nel quale solo il Biondo è protagonista…

Booktrailer

 

Estratto

 

Per leggere un estratto, cliccate qui.

L’autore

 

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Matteo Zapparelli è nato e cresciuto a Verona, meravigliosa città racchiusa tra le acque azzurre del Lago di Garda e la verdeggiante pianura padana. Città che, nonostante si aggiri per le sue vie da oltre trent’anni, non smette mai di stupirlo e di incantarlo.
Accanito lettore fin da giovanissimo e appassionato di letteratura americana, apprezza scrittori e generi letterari tra loro diversissimi. Scrive fin da ragazzino: suoi racconti e poesie sono stati pubblicati su riviste, in antologie, e alcuni sono stati finalisti di premi letterari.
Laureato in architettura al Politecnico di Milano, da diversi anni collabora con singoli autori e case editrici in qualità di editor freelance, e nel 2011 ha dato vita a BooksDreamer Literary Agency, agenzia letteraria e service editoriale.
Ama gli animali, i boschi, le lunghe camminate all’aria aperta, la notte, i Coldplay e i Muse, i film dell’orrore, i romanzi di Preston&Child, e ha un debole per il tiramisù.
Nel 2012 ha pubblicato Corner’s Church, un thriller dalle tinte fosche ambientato nell’America dei giorni nostri, disponibile esclusivamente in formato eBook.
In autunno 2013 uscirà nelle librerie il primo volume della Wolf Lineage Saga, intitolato Rebirth.

Visitate il sito ufficiale, qui.

La mia opinione

 

Premetto che non sono un’amante del thriller. Tuttavia questo libro possiede una marcia in più, quel qualcosa che cattura e trascina quando ci si accosta alle pagine, tanto che l’ho letto tutto d’un fiato. La trama come avete letto sopra si presenta già intrigante, e lo diventa ancor di più quando si conosce meglio il Biondo, l’agente federale protagonista. Perché Alex non è il solito super eroe dell’FBI: è malato, in senso fisico, e ha l’ossessione di trovare e uccidere il criminale responsabile della morte del suo migliore amico – nonché collega – Bob.

La struttura della trama si dispiega in una linea fluida non priva di suspense e colpi di scena che aumentano in crescendo fino al culmine di un finale davvero a sorpresa, epico. I personaggi principali sono pochi e ben delineati, l’ambientazione è ben descritta e il tutto conferisce al romanzo una vivida realisticità.

Lo stile è pulito e piacevole da leggere. Nella storia non manca nulla: amicizia, amore, coraggio, avventatezza, follia della mente umana, particolari macabri che suscitano più di una palpitazione.

Ho apprezzato molto l’abilità di descrivere gli ambienti in modo decadente, il che non rende necessario l’utilizzo di altri stratagemmi a riguardo e contribuisce a creare l’atmosfera perfetta per una storia del genere. I personaggi meglio descritti secondo me sono il Biondo e il vicesceriffo Benson: i gesti, le parole, i pensieri – particolare questo che ho davvero “gustato” – li rendono reali, vivi davanti agli occhi del lettore.

Un libro che non ha nulla da invidiare ai titoli che campeggiano sugli scaffali delle librerie ma che anzi può donare più emozioni. Da non perdere per gli appassionati del genere.

Valutazione:

4

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