I giorni del tè e delle rose – Jennifer Donnelly

Amici,

oggi vi presento un nuovo libro. Avevo letto ottime critiche: si sono dimostrate fondate.

 

I GIORNI DEL TÈ E DELLE ROSE

Jennifer Donnelly

Sonzogno

i_giorni_del_te_e_delle_rose

Trama

Londra, 1888. Una città in cui convivono ladri, prostitute e sognatori, in cui i bambini giocano di giorno nelle stesse strade dove di notte Jack lo Squartatore va a caccia. Fiona Finnegan, bella e indomita, è operaia alla Burton Tea Company, la maggiore società di importazione e lavorazione del tè; è povera, ma crede in una vita migliore, lontana dalle luride banchine del porto e vuole aprire un negozio tutto suo assieme a Joe, il suo grande amore di sempre. Quando però lui tradisce la sua fiducia e il padre, la madre e il fratello maggiore muoiono uno dopo l’altro in maniera sospetta, le sue speranze vengono spazzate via, e a lei non resta che andarsene oltre oceano, a New York, a cercare fortuna.

L’autrice

jennifer-donnelly

Jennifer Donnelly (16 Agosto 1963) è una scrittrice americana.

La Donnelly è nata a Port Chester, New York . I suoi bisnonni paterni emigrarono da Dublino, Irlanda allo stato di New York e si stabilirono nella Adirondack regione dove la nonna lavorava in un albergo sul Big Moose Lake. Ha frequentato l’università di Rochester, laureandosi in Letteratura Inglese e Storia europea.

Tornò a New York all’età di 25 anni. Il suo primo libro è stato pubblicato da Atheneum nel 2002: Humble Pie, un libro illustrato dall’illustratore veterano Stephen Gammell. Nello stesso anno ha anche pubblicato il suo primo romanzo, il prodotto di dieci anni di lavoro, I giorni del tè e delle rose (Thomas Dunne, 2002). Si tratta del primo libro di una trilogia; è ambientato nell’East End di Londra nel tardo 19 ° secolo, con legami con la storia di Jack lo Squartatore. Il secondo libro, Come una rosa d’inverno, prosegue il racconto, seguendo la famiglia Finnegan e i personaggi correlati da Londra all’Africa, alla California. Il terzo romanzo della serie, La rosa selvatica, segue i personaggi da Londra alla vigilia della prima guerra mondiale in Arabia nel 1918.

Il romanzo A Northern Light è il più grande successo di Donnelly fino a oggi. Si basa sull’omicidio di Grazia Brown nelle montagne Adirondack nel 1906. Nel 2004 A Northern Light ha vinto la Carnegie Medal per libri per bambini e giovani-adulti pubblicati in Gran Bretagna, in cui è stato intitolato A Light Gathering. Negli Stati Uniti ha vinto il Los Angeles Times Book Prize per la letteratura giovane.

Il suo secondo romanzo young adult, Revolution, è la storia di due adolescenti nell’attuale Brooklyn e a Parigi durante la Rivoluzione francese, le cui storie si intrecciano.

Donnelly attualmente vive a New York, Hudson Valley con il marito, la figlia e tre cani.

Recensione

1888, Londra, quartiere di Whitechapel. Fiona Finnegan è una ragazza di diciassette anni timida ma determinata; vive con i genitori, due fratelli e una sorella in un appartamento in affitto, misero e freddo. La sua vita è fatta di sacrifici e, assieme a Joe, il suo primo e unico amore, Fiona immagina di mettere su un’attività e uscire finalmente dalla povertà.

Questo l’inizio di una vicenda che, tra omicidi misteriosi, tradimenti strappalacrime e profumo di tè, ci porta fino in America. Dalla povertà alla ricchezza, dall’amore alla solitudine, dalla semplicità di rapporti familiari veri agli intrighi dell’alta società. Non manca proprio nulla in questo lungo romanzo non indirizzato soltanto al pubblico femminile.

Sono presenti – e questo aspetto l’ho apprezzato tantissimo – affascinanti riferimenti a personaggi realmente esistiti, quali Jack Lo Squartatore, Vincent Van Gogh, Renoir, Rockefeller… Insomma c’è di tutto in questo perfetto tratteggio d’epoca. Tra l’altro esso offre uno spaccato della New York di fine Ottocento, mostrandone l’avanguardia e la modernità.

Le scene d’amore e passione sono ben descritte, senza frasi inutili e ricercate, in modo semplice e reale.

Una moltitudine di personaggi popolano le pagine del romanzo e l’autrice sfoggia grande abilità nel presentarli con pochi aggettivi che ne delineano perfettamente i caratteri e le inclinazioni.

Un personaggio particolarmente affascinante è Nicholas Soames, attraverso cui l’autrice manda un messaggio di tolleranza in un’epoca in cui l’omosessualità era considerata una vergogna – a dirla tutta pure oggi la società non è completamente aperta verso questo argomento, è questa la vergogna.

Un’altra cosa senz’altro curiosa è che più si prosegue nella lettura più vien voglia di bere un buon tè.

Lo stile è semplice ed elementare, senza pretese; favorisce una lettura veloce.

Dunque, dopo tutti questi complimenti posso avanzare qualche critica.

Mi ha infastidita parecchio la continua smania di denaro che anima la protagonista. Nonostante questo sia certamente dovuto al desiderio di sconfiggere la povertà e acquisire indipendenza e stabilità economica, oltre che a ragioni vendicative che comprenderete durante la lettura, la cosa diventa stucchevole a lungo andare e, come ho detto prima, fastidiosa.

L’altra cosa che non mi ha convinta è stata questa: è vero che l’America all’epoca era la terra delle opportunità, ed è vero che la protagonista vanta geniali idee di marketing per quegli anni, tuttavia è troppo facile la sua scalata economica e sociale; stessa cosa per Joe, il protagonista maschile.

Bene, in definitiva non posso non consigliarne la lettura poiché “I giorni del tè e delle rose” è uno scritto di valore. Tra l’altro è autoconclusivo, anche se primo capitolo di una trilogia.

Valutazione:

4