Il gioco dei ricordi – Laura Bellini

Amici, eccomi di nuovo qui a parlarvi di libri di autori emergenti. Quest’oggi vi presento Il gioco dei ricordi di Laura Bellini, autrice di cui ho letto anche Il mondo dopo te recensito per Itodei, qui.

 

IL GIOCO DEI RICORDI

Laura Bellini

Butterfly Edizioni

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Trama

Dopo il dolore causato dalla fine della sua storia con Gabriel, Ayleen ha finalmente ricominciato ad amare: si tratta di un ragazzo misterioso del quale non conosce neppure il nome, ma le è bastato sedere al suo fianco sulla riva del lago per capire che il suo posto è dov’è lui. Ma perché ha la sensazione di potersi fidare ciecamente di un uomo del quale non sa nulla mentre Tamara, la sua migliore amica, le intima di stare alla larga da lui? E se di giorno i dubbi la tormentano, la notte porta con sé incubi dai quali si risveglia immemore con un solo nome a fior di labbra: Nathan. Gabriel e Nathan, il Bene e il Male e, nel mezzo, una maledizione che attraversa i secoli.
Dalla Roma degli intrighi al naufragio del Titanic passando attraverso il Quattrocento di Caterina Sforza, Ayleen viaggerà nella Storia per compiere la scelta più dolorosa, e capirà che il segreto dell’amore riposa nel tempo che scorre sulle cose, travolgendole. Perché l’amore, esattamente come il tempo, non può essere misurato che da un metro soltanto: l’eterno.

L’autrice

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Laura Bellini vive e lavora a San Piero in Bagno, un bellissimo paese dell’appenino Tosco-Romagnolo e qui, fra il verde della natura e un po’ di tempo libero, tesse le sue storie. Legge circa quaranta libri all’anno, spaziando fra i vari generi letterari e la stessa passione la mette nelle opere che scrive. Il gioco dei ricordi, che esce con Butterfly Edizioni, si è classificato semifinalista al torneo letterario Ioscrittore indetto dal gruppo GEMS. Le sue precedenti pubblicazioni sono: “Il coraggio dell’amore” (2009), disponibile anche in ebook su Amazon, “Lontano da te” (2010), Ancora tu” (2010), “I disegni imprevedibili del destino” (2011) e “Il mondo dopo te” (2012).

La mia recensione

Ayleen è una ragazza che crede di avere una vita normale condivisa con la migliore amica Tamara e fino a poco tempo prima anche con il fidanzato Gabriel. Ma la vita di Ayleen non è affatto normale e presto scopre che nessuno attorno a lei è chi credeva realmente e che l’esistenza che sta vivendo non è stata l’unica.

Il lettore viene catapultato nella vita di Ayleen giusto pochi istanti prima che essa venga sconvolta, non favorendo in questo senso un immediato attaccamento con la protagonista che si conosce un po’ troppo poco. I personaggi che ruotano attorno a lei sono interessanti, soprattutto Nathan. Il suo aspetto e i suoi comportamenti iniziali ben si prestano al ruolo di principe del male. Il viaggio a spasso per il tempo in cui accompagna Ayleen risulta intrigante anche se a volte le scene sono un po’ rapide per poterne apprezzare pienamente l’ambientazione, le notizie storiche non sempre ben disciolte nella narrazione. Il viaggio nel tempo nelle vite passate della protagonista al fine di comprendere la scelta che è chiamata a fare riporta un po’ alla trama di Passion, terzo libro della saga Fallen di Lauren Kate. La parte migliore è, secondo me, l’incontro con Cavallo Pazzo nel villaggio indiano, descritta in maniera palpabile e affascinante.

Il rapporto tra i protagonisti è definito all’inizio e rimane lo stesso almeno fino a metà libro: Nathan soffre per l’impossibilità di toccare Ayleen mentre Gabriel “sfrutta” il suo vantaggio sul fratello in questo senso, facendo l’amore con lei ogni volta che può. È carina l’idea dell’amore di due fratelli (bene e male) verso la stessa mortale anche se un po’ confuse appaiono le diverse profezie a riguardo e le conseguenze della scelta che in realtà sono i fratelli a dover fare e non Ayleen. Davide è un intermezzo piacevole e adeguato al ruolo che andrà a svolgere.

La seconda parte del libro invece si incentra sul rapporto di Ayleen e Nathan che da principe del male diventa buono. Il personaggio di Damon, così importante negli eventi, avrebbe forse dovuto essere sviluppato un po’ più a fondo.

L’insegnamento ultimo che si evince dal libro è pregevole: il sacrificio del singolo per il bene dell’umanità. In definitiva una lettura leggera, scorrevole, consigliata agli amanti del paranormal romance.

Valutazione:

4

Intervista all’autrice

  • Ciao Laura, benvenuta. Ti va di parlarci un po’ delle tue passioni? Lettura e scrittura sono sempre andate di pari passo? Quando è scaturita la scintilla che ti ha spinta a scrivere?

Ciao Ilaria! Innanzitutto voglio ringraziarti per lo spazio che mi hai dedicato. Vivo di tre grandi passioni: la cucina, grazie alla quale lavoro, la lettura e la scrittura. Per quanto riguarda le ultime due devo ammettere che sono state separate per gran parte della mia vita. Molti scrittori sostengono di aver iniziato a scrivere da piccolissimi, io faccio eccezione. Ho scritto il mio primo romanzo a vent’anni. È vero che ho sempre inventato storie. I miei giochi da bambini consistevano proprio nel creare altri mondi, immaginare altre vite, ma non avevo mai pensato di poterle mettere su carta! In compenso ho sempre letto molto anche se mai come negli ultimi anni. Da ragazzina amavo Stephen King e difficilmente leggevo altro. Ora leggo di tutto, dal fantasy ai romanzi storici, dalla narrativa ai classici che non ho apprezzato al liceo. È come se, dopo aver scoperto la scrittura, io abbia sentito il bisogno di allargare i miei confini letterari. Ora divoro una quarantina di libri all’anno e fra questi non conto mai i romanzi che recensisco. Sarò rimasta indietro, ma continuo a vedere il libro come un oggetto da sfogliare e annusare!

  • Prima di parlare de Il gioco dei ricordi, raccontaci qualcosa sui tuoi libri precedenti.

Il gioco dei ricordi è il sesto libro che pubblico anche se sento di aver iniziato a far parte davvero di questo mondo solo dall’anno scorso, dopo aver iniziato il mio percorso con la Butterfly. Il primissimo romanzo che ho scritto Il coraggio dell’amore è disponibile su Amazon. Era la mia prima creatura e mi dispiaceva che, a contratto scaduto, fosse divenuto irreperibile. Parlare di questi vecchi lavori mi riesce difficile. Ammetto di aver sempre pubblicato a pagamento e la differenza purtroppo è tangibile rispetto a quello che può essere, per esempio, Il mondo dopo te. È come se sentissi di aver sprecato le mie storie…e forse è proprio così perché di certo quei romanzi meritavano più cura. Comunque c’è sempre tempo per imparare e adesso so che mai più brucerò un romanzo con una casa editrice che mi chiede denaro!

  • Ho letto qualche mese fa Il mondo dopo te. Leggendo ora Il gioco dei ricordi ho trovato dei temi ricorrenti: il mondo divino che in qualche modo influenza quello mortale e l’importanza del destino. Perché senti il bisogno – o hai il desiderio – di parlarne nei tuoi scritti?

È vero, sono temi che ricorrono spesso nei miei romanzi. Il divino e il destino, due aspetti della nostra esistenza su cui non possiamo fare a meno di porci domande. Io credo che le due cose siano legate fra loro. C’è un passo ne Il gioco dei ricordi in cui Cicerone ricorda ad Ayleen che avrà sempre una scelta. Ecco, questo è il punto. Ognuno di noi compie delle scelte che inevitabilmente cambieranno la rotta della nostra vita. È libero arbitrio? Fato? Chi può dirlo? Mi affascina questo argomento, forse è questo il motivo per cui ne parlo spesso. E il destino non è sempre benevolo…

  • Qual è il romanzo a cui sei più affezionata e perché?

Di solito rispondo a questa domanda citando la mia piccola saga, Lontano da te e Ancora tu, ma oggi mi sento di dire che in realtà la creatura alla quale sono più affezionata è di sicuro quella che scriverò in futuro! Perché ogni romanzo mi conduce verso una nuova strada che devo imparare ad amare!

  • Ne Il gioco dei ricordi ci sono degli angeli. Hai mai letto romanzi su questo tema tipo Fallen o Hush, hush? Se sì, cosa ne pensi?

Ho letto Fallen alcuni mesi dopo aver terminato Il gioco dei ricordi. Ero attratta proprio dal fatto che trattasse di angeli dopo tanti vampiri. Confesso che per me è stata una lettura deludente. Non ho amato questa saga e la prevedibilità con cui è stata sviluppata. Questa è la sensazione che ha dato a me… Gli angeli sono creature affascinanti. Nel mio romanzo sono comunque simili a creature umane con i loro pregi e difetti e infondo, forse, bene e male non sono poi due entità così distinte!

  • Ho trovato molto bello il fatto che Ayleen durante il suo viaggio nel tempo incontra alcuni dei personaggi più importanti della storia umana. Secondo te quelle persone avevano qualcosa di “sovrannaturale”?

L’idea dell’incontro con personaggi storici di indubbia rilevanza è stato il motore di tutta la costruzione del romanzo. Sovrannaturale? No, non credo. Però sono convinta che avessero grandi spiriti e che riuscissero meglio di noi a guardare dentro se stessi per rincorrere i propri ideali. Beh…non mi riferisco a Dracula! Penso a Giulio Cesare che è riuscito a rendere Roma un vero mondo o a Wallace che ha combattuto tutta la vita per un’ideale… Come dice Nathan, noi uomini moderni non saremo ricordati dalla storia per le grandi imprese che abbiamo compiuto o per il nostro coraggio!

  • Il sacrificio del singolo per il bene di tanti. Questo concetto è presente nel tuo libro. So che è difficile scegliere, ma se toccasse a te preferiresti l’amore o il bene dell’umanità?

Che bella domanda! Sono sincera. Io sceglierei egoisticamente l’amore. Non credo di avere un animo così puro da poter sacrificare me stessa per il bene dell’umanità!

  • Leggendo i tuoi post su Facebook mi è sembrato che tu stia lavorando a qualcosa di nuovo. Vuoi parlarcene?

Sì, sto lavorando a un nuovo genere di romanzo. Sai, quando scrivo amo sperimentare e, se è vero che uno scrittore deve scrivere di ciò che conosce, è anche vero il contrario. Per me è essenziale mettersi in gioco, superare i propri limiti e buttarsi in nuove avventure. Il mio amore per la Scozia mi ha spinto a voler scrivere un romanzo storico ambientato durante la seconda rivolta giacobita. L’ultima battaglia per la libertà scozzese. È difficile, molto difficile perché i documenti sono tutti in lingua originale e il mio inglese non è perfetto. Però ho preso il tutto come una sfida e devo ammettere che sono molto soddisfatta. Non sto solo imparando un sacco di storia, ma anche una lingua. Non vedo l’ora di vedere questa nuova creatura finita!

 Grazie Laura per la piacevole chiacchierata.