La ragazza dei fiordalisi – Simona Ahrnstedt

Secondo libro che leggo e recensisco di Simona Ahrnstedt.

LA RAGAZZA DEI FIORDALISI

Simona Ahrnstedt

Sperling & Kupfer

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Trama

Svezia, 1349. In un’epoca in cui niente è sicuro e l’onore di una donna è tutto, la giovane e bella Illiana, figlia di un ricco proprietario terriero molto vicino al re, viene rapita per errore poche ore prima del suo fidanzamento ufficiale. Un equivoco tragico quanto provvidenziale. La colpa, o il merito, è di un giovane soldato che – per esaudire il desiderio del suo signore Markus, leggendario cavaliere, di passare la notte in compagnia di una donna – gli ha portato la dolce Illiana. Ma, non appena Markus si trova di fronte a quella ragazza dalle forme delicate, si rende subito conto dell’enorme sbaglio del suo attendente e si offre di riaccompagnarla a casa. Affascinante e rude, dallo sguardo profondo e dal passato oscuro, Markus non gode però di ottima fama a corte. Per fortuna il cuore sa andare oltre alle apparenze. E proprio quel viaggio segnerà l’inizio di un amore, travolgente e inaspettato, fra intrighi, giochi di potere e vecchi rancori mai sopiti.

Recensione

Di questa autrice ho letto poco tempo fa Ritratto di donna in cremisi – che ho recensito qui, dove potete leggere anche la biografia della Ahrnstedt. Dato che il primo libro mi è piaciuto, ho deciso di leggere anche il suo secondo, La ragazza dei fiordalisi. Be’, avevo grandi aspettative che sono state deluse. Il libro non è proprio male ma manca di qualcosa che non so definire ed eccede invece in vicende secondarie appena accennate mentre alcune di quelle principali non reggono; per non parlare delle scene melense che non si adattano per niente alla natura del protagonista maschile, decantata più volte come crudele e spaventosa. Poiché Markus, a dispetto di tutte le storie che circolano su di lui – storie con cui addirittura si spaventano i bambini nella versione medievale svedese del lupo nero, è da subito gentile e protettivo nei confronti della moglie sconosciuta. Risulta molto più spietato e severo Seth di Ritratto di donna in cremisi che non è un guerriero sanguinario ma un semplice uomo d’affari. Il rapporto tra Illiana e Markus non è poi così complicato né impossibile come viene fatto intendere all’inizio, anzi. Il libro avrebbe potuto essere catalogato come un Harmony se non ci fosse stata di mezzo una diatriba familiare che regala nella penultima scena un po’ di brivido – la cui risoluzione è piuttosto improbabile, ma va be’. Il resto del libro mi è parso un po’ noioso. Non ho trovato nemmeno eccellente la ricostruzione storica, ma sarà che sono io a essere troppo pretenziosa, soprattutto dopo aver ancora nella mente vivido il ricordo della splendida recente lettura de L’ultima concubina – che ho recensito qui. In definitiva una storia d’amore carina stile cappa e spada.

Valutazione:

3

Ritratto di donna in cremisi – Simona Ahrnstedt

Eccomi qui con una nuova recensione.

RITRATTO DI DONNA IN CREMISI

Simona Ahrnstedt

Sperling & Kupfer

 

 

 

Ritratto di donna cremisi

 

 

Trama

 

Stoccolma, 1880. È una sera di dicembre e la città è come incantata sotto una coltre di neve bianchissima. Nel foyer luccicante del Teatro dell’Opera, gremito di dame in abiti eleganti e gentiluomini dell’alta società, tra il profumo delle ciprie e l’aroma dei sigari, un uomo e una donna si incontrano. Lei è Beatrice Löwenström, dai meravigliosi capelli rosso fuoco e il viso spruzzato di lentiggini, una ragazza volitiva e ribelle che mal sopporta le rigide convenzioni borghesi degli zii con cui vive. Lui è Seth Hammerstaal, lo scapolo più discusso della città, con un debole per le belle donne e per le regole da infrangere. Un incontro fuggevole, eppure destinato a cambiare per sempre due vite. Perché quella sera nasce la più travolgente passione che la fredda Stoccolma abbia conosciuto: da allora le strade di Seth e Beatrice si incrociano più volte, per caso, nelle mille occasioni mondane dei salotti buoni della città. Seth è incantato dall’intelligenza di Beatrice, una donna che non assomiglia a nessun’altra, e Beatrice spaventata e insieme sedotta da quest’uomo affascinante e inaffidabile, che non ha mai vissuto secondo gli schemi. Lungo le vie scivolose per la brina, dinanzi alla baia ghiacciata scintillante di luci, tra convegni notturni e passeggiate in carrozza, si consuma così un amore segreto, e per questo ancor più bruciante. Ma su Beatrice sono già stati fatti progetti e conclusi accordi che non includono né la libertà, né la felicità e tantomeno Seth.

L’autrice

 

Simona-Ahrnstedt

Simona Ahrnstedt è nata a Stoccolma nel 1967. Laureata in psicologia, lavora come terapista. Collabora con diverse riviste scrivendo articoli sulle relazioni tra uomini e donne. Ritratto di donna in cremisi è il suo primo romanzo, che ha ottenuto un enorme successo di pubblico e di critica in Svezia.

 Recensione

 

Ritratto di donna in cremisi è un romanzo romantico, fortemente malinconico e struggente. Ambientato nella Svezia di fine ‘800, restituisce al lettore vivide immagini dell’ambiente e della società, con una varietà di particolari certamente ghiotta agli appassionati del periodo storico. La riservatezza su questioni personali e i modi di comportarsi imposti dall’etichetta limitano i discorsi nelle relazioni sociali al punto da provocare dolorosissimi malintesi. Le scene sono numerosissime e scorrono veloci, con frequenti sbalzi temporali; qualche passaggio iniziale risulta un po’ melenso ma considerando la capacità trascinante della narrazione e il coinvolgimento emotivo nelle vicende dei protagonisti, direi che è un difetto trascurabile. Ho apprezzato particolarmente diversi personaggi secondari, quali Vivienne, Jacques e Joan, nonché “l’ultima versione” della protagonista. Da non perdere per chi ha amato le atmosfere di Orgoglio e pregiudizio e Via col vento, ripeto, le atmosfere, poiché anche se Ritratto di donna in cremisi è un bel libro non può certo essere paragonato ai due capolavori sopra citati.

5