Speciale Casa Rossa

i

Come avete notato, di tanto in tanto posto qualche estratto da Tregua nell’ambra. Oggi ho deciso di pubblicare uno speciale sulla Casa Rossa di Alberobello, accostando ai brevi estratti le foto del campo di lavoro.

article

Alcune detenute, una delle quali era particolarmente garrula, erano state trasferite in una stanza al piano superiore. Ne ignoravo la ragione, tuttavia esse parevano non aver perso la voglia di vivere. Durante il lavoro le avevo viste alle volte nascondere nelle mutande o negli scarponcini rimasugli di stoffa, scarti di fili. Anna riteneva che volessero in qualche modo fabbricare una corda per calarsi dalle finestre del piano superiore e tentare la fuga. E forse pregressi tentativi di evasione erano la ragione per la quale erano state spostate.

3

Una giovane ebrea, Dileha, era innamorata di un internato polacco, Victor. A Victor, forse per proprio tornaconto, il commissario permetteva spesso di dedicarsi al suo mestiere originario: dipingere. Aveva il permesso di recarsi nella cappella deserta del campo e affrescarla con immagini sacre, utilizzando tuttavia strumenti indigenti. E così Victor dava vita a santi vestiti d’oro tra le ostili mura della casa rossa. Era persino riuscito a fabbricare un imponente lampadario di legno con i resti delle cassette per la verdura. Tutto ciò era sufficiente a suscitare l’ammirazione della bella Dileha e di molte altre donne.

Foto

Udii una voce alle mie spalle prima di essere violentemente colpita nelle costole con il calcio di una mitragliatrice. Mi accasciai sul corpo esanime della mia amica e non ebbi il tempo di riprendere fiato che qualcuno mi sollevò dalle braccia, tenendomele ben ferme dietro la schiena.

La_casa_rossa_1

Il sergente Scialpi si fermò davanti a una modesta ala dell’edificio, anch’essa vermiglia e dall’aspetto per nulla rassicurante. Tre basse arcate contenevano altrettante porte.

Chi non ha ancora scaricato Tregua nell’ambra può farlo gratis qui.