La notte del vento e delle rose – Anna Bulgaris

 

Avete presente quando – come dicevamo in qualche post fa – un libro vi colpisce per titolo, copertina e trama? Ebbene, lo stile e il contenuto non si sono rivelati piacevoli per la sottoscritta, il che mi ha lasciato parecchio amareggiata vista la grande voglia che avevo di leggere questo libro.

Il romanzo di cui sto parlando è “La notte del vento e delle rose” di Anna Bulgaris, edito da Leggereditore.

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La copertina non è niente male, no?

Questa la trama:

Napoli, 1799.Una donna trascina con sé un bambino, un uomo li segue tra la folla… E mentre il molo brulicante di volti sudati e affaccendati segue la sua routine quotidiana, qualcuno li osserva dal ponte di una nave straniera. Viene dall’Inghilterra per tentare di ristabilire un equilibrio fra Borboni e Inglesi, ma anche per ritrovare la donna che pensa di aver perso per sempre. Julia è destinata a fuggire, prima dall’uomo che ama con tutta sé stessa e che l’ha abbandonata nel momento del bisogno, e ora da chi la insegue per strapparle il bambino che lei ha deciso di riscattare da un futuro di soprusi e angherie. Il suo cuore non ha pace, meno che mai ora che suo marito Christian ha deciso di riportarla a casa. Lui dovrà riconquistare la sua fiducia e riconoscere la donna coraggiosa e saggia che Julia è diventata, mentre lei dovrà abbandonarsi di nuovo a quello sguardo che anni prima, ancora ragazzina, l’aveva rapita. In un mondo dove gli intrighi di corte, le invidie e l’ossessione sembrano regnare incontrastate, riuscirà il loro amore a risorgere dalla cenere?

 

Ho letto in giro qualcuno che ha paragonato lo stile della Bulgaris a quello del mio mito, Diana Gabaldon, e mi è venuto un colpo al cuore. Che la pubblicità non sfoci nel ridicolo, vi prego!

 

Recensione

Siamo a Napoli nel 1799.

Julia, contessa di Hastings, è al porto assieme al piccolo Luca, giovane duca di Nardò, ed è in cerca di una nave inglese che potrà portare entrambi in salvo dai loschi individui che li inseguono. La situazione precipita rapidamente e Julia si ritrova dopo anni di separazione tra le braccia del marito Christian. Tuttavia non è ancora al sicuro dati i trascorsi sentimentali con l’uomo e la difficile situazione politica.

Nonostante questo romanzo abbia ricevuto buone critiche non posso accodarmi ad esse, poiché in me le perplessità sono state numerose.

Sebbene la vicenda sia interessante e storicamente ben inserita, ciò che non mi ha convinto è stato lo stile della narrazione. Sarà che la sottoscritta ultimamente è fissata su questo aspetto, ad ogni modo sono convinta che un libro per essere giudicato buono, oltre a essere sostenuto da una storia convincente, debba anche essere narrato in un certo modo. E il modo in cui è narrato questo romanzo non mi è piaciuto. Dapprincipio la lettura risulta interessante, benché appesantita da riflessioni di troppo e ripetizioni di idee; tuttavia procedendo ci si rende conto che questo difetto non è proprio delle prime pagine – in alcuni romanzi difatti nelle prime pagine si concentra la spiegazione di personalità ed eventi al fine di una migliore comprensione delle vicende successive – ma si perpetra per tutto il romanzo. La lettura diventa così spesso noiosa e ci si ritrova a pensare: “Ma questo non l’aveva già detto prima?”, “Uffa, si è capito che X è tormentato, ora basta!”, ecc. Sovente i dialoghi risultano ripetitivi, in realtà inconcludenti; in essi si rivedono gli stessi gesti descritti con un’ampollosità stucchevole.

Il tema di fondo è l’incomprensione tra Julia e Christian, le sofferenze che inconsapevolmente si cagionano a vicenda. Nonostante il loro desiderio di risolvere la situazione le scene sono statiche; senza l’intervento di altri personaggi non si sarebbe mai arrivati a nulla.

Il tentativo di descrivere la protagonista come una donna che ha patito grandi sofferenze è in parte riuscito, sebbene a un certo punto Julia risulti un po’ troppo egoista, incentrata su se stessa e poco propensa a comprendere i sentimenti dell’uomo che dice di amare.

L’impostazione della storia d’amore inoltre segue un’attrazione sconvolgente e insensata tra la bella vergine e l’uomo che non deve chiedere mai; non mi è piaciuta l’eccessiva descrizione dei contatti fisici, per intenderci anche semplici baci sono guarniti di abbondanti descrizioni e riflessioni che non aggiungono nulla né alla scena né alla storia.

Valutazione:

2