La Memoria. Non oggi, ogni giorno.

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Ho una proposta. Anziché fare tutti le “brave persone” solo oggi, partecipando a qualche evento o condividendo foto della Shoah, pensiamo a domani e a tutti i giorni di cui è composto l’anno. E in quei giorni diventiamo e restiamo tolleranti. Apriamo la mente, il cuore, cerchiamo di capire gli “altri”, perché l’odio non nasce con la persona ma viene inculcato dalla società. Spogliamoci dei pregiudizi, guardiamo attraverso gli occhi degli “altri”, comprendiamone le motivazioni, le azioni. Piangere oggi è un espediente per mettere a tacere la coscienza e continuare a ignorare tutto l’anno i barconi che affondano con il loro carico di disperazione, carne e sangue. Il miglior modo per serbare memoria delle vittime di tutti i genocidi è porre le basi affinché essi non si ripetano, mai più. Possiamo agire nel nostro piccolo, nella quotidianità, insegnando ai bambini – gli adulti di domani – cosa è giusto. E ogni anno la Giornata della memoria sarà un promemoria per continuare a fare la nostra parte, ogni giorno.