Un’opera d’arte al mese #9 – Fienagione a Éragny

Buongiorno a tutti,

eccoci con il nuovo appuntamento della rubrica Un’opera d’arte al mese. Con il dipinto di oggi, che ho scelto perché rievoca i lavori estivi nei campi, torniamo all’Impressionismo, la mia corrente artistica preferita.

Titolo del dipinto

Fienagione a Éragny

Artista

Camille Pissarro

Anno di realizzazione

1901

Dimensioni

53 x 64 cm

Tecnica

Olio su tela

Dove si trova

The National Gallery of Canada

Curiosità

Pissarro fu l’unico artista a esporre i suoi dipinti in tutte le mostre impressioniste.

Il dipinto

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Nel 1884 Pissarro e la sua famiglia si trasferirono nei luoghi raffigurati in Fienagione a Éragny, sulle rive dell’Epte, un affluente della Senna. Quella zona si rivelò perfetta per catturare le bellissime scene di vita idilliaca campestre. Fu qui che il pittore visse fino alla fine dei suoi giorni.

L’artista

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Camille Pissarro (Saint-Thomas, Isole Vergini 1830 – Parigi 1903) fu un pittore impressionista francese originario delle Antille. A Parigi, dove studiò, entrò in contatto con il paesaggista Camille Corot e strinse amicizia con Monet, Renoir e Cézanne. Nel 1863, in rottura con l’accademismo ufficiale, espose al Salon des refusées a fianco di Jongkind, Manet e Whistler. Durante la guerra franco-prussiana (1870-71) si rifugiò in Inghilterra, dove si dedicò allo studio dell’arte, in particolare dei paesaggi di J.M.W. Turner.

Tra il 1874 e il 1896, dopo il ritorno in Francia, partecipò a tutte le mostre degli impressionisti, diventando il difensore dei giovani artisti, come Gauguin, Signac, Seurat. Tra le composizioni di questi anni, luminose e ben costruite, figurano Pontoise (1872, Louvre, Parigi) e I tetti rossi (1877, Musée d’Orsay, Parigi). Verso il 1885 sperimentò brevemente la tecnica del puntinismo, per poi tornare a uno stile impressionista più libero. Dedicò gli ultimi anni alle vedute di Parigi e di Rouen, tra cui si ricorda Place du Théâtre français (1898, Musée de Reims).

 

 

La corrente artistica

 

L’Impressionismo è una corrente artistica sviluppatasi in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, nata dal rifiuto delle tradizioni pittoriche e scultorie contemporanee, a soggetto classico o sentimentale, e dello stile promosso dall’Accademia di belle arti di Parigi, tecnicamente meticoloso e incentrato sul lavoro in studio. Per estensione, il termine “impressionismo” è stato applicato anche a certa produzione musicale dell’inizio del XX secolo. Tra i principali pittori impressionisti si ricordano Edgar Degas, Claude Monet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley e Jean-Frédéric Bazille.

I FONDAMENTI DELL’IMPRESSIONISMO

Tradizionalmente l’Accademia imponeva le direttive alle quali tutta l’arte francese avrebbe dovuto uniformarsi e allestiva le esposizioni del Salon di Parigi, organo ufficiale della promozione artistica e della formazione del gusto. Gli impressionisti rifiutarono questi dettami e queste costrizioni, preferendo ispirarsi alla natura e alla vita quotidiana piuttosto che alla classicità o alla storia aulica, e rigettando d’altra parte anche il sentimentalismo tardoromantico (vedi Romanticismo) allora in voga. Scelsero di lavorare all’aperto anziché in studio, interessandosi principalmente agli effetti della luce naturale.

Se la pratica accademica si fondava sull’accuratezza del disegno, la precisa descrizione dei dettagli, la perfetta definizione delle forme attraverso sfumature di colore e chiaroscuro, gli impressionisti, invece, elaborarono una tecnica pittorica in grado di riprodurre la percezione visiva del reale, nella quale i contorni non sono mai netti e i colori, colpiti dalla luce, appaiono vivi, spesso cangianti.

Il procedimento si fondava sulla stesura di brevi pennellate di pigmento puro, che giustapponevano perlopiù colori primari (rosso, giallo e blu), mettendoli in contrasto con i complementari (verde, viola, arancio ecc.): ne risultava un’immagine rozza e frammentaria se analizzata da vicino, ma straordinariamente efficace dalla consueta distanza d’osservazione, caratterizzata da una luminosità più accesa di quella solitamente prodotta mescolando i colori prima di applicarli alla tela.

FONTI: ENCARTA, CAPOLAVORI DELLA PITTURA

Tregua #3 è arrivato

Ciao amici!

Tanti di voi mi hanno chiesto più di una volta quando sarebbe uscito, ebbene: eccolo qui!

 

TREGUA #3 – LO STESSO SANGUE

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Primavera 1944. In fuga dopo quello che potrebbe essere classificato come omicidio, Elisa ed Enea lasciano in tutta fretta Martina Franca per riparare a Napoli, dove un misterioso e altolocato amico di Enea può offrire loro rifugio. Mentre il rapporto con lo stravagante pittore si fa involontariamente sempre più stretto, la ragazza è dolorosamente consapevole della vita che ha lasciato in sospeso e dell’uomo che ama, di cui purtroppo ha perso ogni traccia. Spinta dal senso del dovere, dall’amore e dalla volontà di sentirsi ancora viva, di essere utile al mondo, prende una decisione che la cambia per sempre e la spinge a entrare di forza nel cuore cruento e palpitante del conflitto mondiale, nonché nelle case e negli animi dei patrioti della grande Resistenza nell’Italia occupata dai nazisti.
Un viaggio negli aspetti più umani della guerra: la prima linea vista dai civili e i soprusi della libertà negata da un popolo straniero che fa da padrone, alla scoperta delle reazioni umane nei momenti più disperati e, ancora una volta, della forza dell’amore e della speranza.

Per chi non ha letto i libri precedenti ricordo che si tratta di una trilogia, e questo è l’ultimo.

Per festeggiare l’uscita di Tregua #3, il primo capitolo della saga Tregua #1 è disponibile in download gratuito e Tregua #2 costa solo 0,99 €. Mentre Tregua #3 è in offerta lancio a 1,99 €. Sono disponibili anche in versione cartacea.

Cosa aspettate? Approfittatene, condividete, invitate gli amici!

Qui sotto i link. Buona lettura a tutti, magari lasciatemi un commento su Amazon 😉

PS

Se qualcuno ha voglia di mettere mipiace su Facebook alla mia pagina autrice e alla pagina dedicata alla saga ve ne sarò grata 🙂

Mass Effect: Revelation – Drew Karpyshyn

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Salve amici,

come procede l’estate? Quali letture vi tengono compagnia sotto l’ombrellone?

Come per Il trono usurpato di David Gaider, ispirato alla saga di videogiochi Dragon Age, anche oggi vi parlo di un romanzo ispirato a una serie di videogiochi, Mass Effect.

 

MASS EFFECT: REVELATION

Drew Karpyshyn

Multiplayer Edizioni

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Trama

Ogni società progredita della galassia dipende dalla tecnologia dei Prothean, un’antica razza aliena scomparsa cinquantamila anni fa. Nel 2148, dopo la scoperta su Marte di un deposito contenente tecnologia Prothean, l’umanità è pronta ad affrontare la sua sfida più grande: la conquista del cosmo. Ai confini dello spazio colonizzato, il comandante dell’Alleanza ed eroe di guerra David Anderson indaga sui resti di una stazione di ricerca militare top secret: rovine fumanti disseminate di corpi senza vita e domande senza risposta. Chi ha attaccato quell’avamposto, e con quale obiettivo? Chi è Kahlee Sanders, la giovane scienziata misteriosamente scomparsa dalla base poche ore prima che i suoi colleghi fossero massacrati? Sanders è la prima sospettata, ma trovarla crea ad Anderson più problemi di quanti ne risolva. Costretto ad allearsi con un agente alieno di cui non può fidarsi e inseguito da un assassino implacabile, Anderson affronta sfide impossibili su mondi sconosciuti per portare alla luce una tremenda cospirazione. Certamente non riuscirà a sopravvivere per raccontare ciò che ha scoperto… o almeno questo è quello che credono i suoi nemici.

 

 

L’autore

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Drew Karpyshyn (Edmonton, 28 luglio 1971) è uno scrittore e autore di videogiochi canadese. Di origini ucraine, inizia la carriera come game designer dalla Wizards of the Coast, per poi essere assunto dalla BioWare, dove scrive background e sceneggiatura di Star Wars: Knights of the Old Republic ed è uno dei lead writers di Jade Empire. Collabora, inoltre, allo sviluppo di diversi giochi della saga di Baldur’s Gate. È autore di diversi romanzi ambientati nel mondo dei Forgotten Realms e di Guerre stellari. Ricopre il ruolo di lead writer dell’action RPG Mass Effect, di cui scrive anche una sorta di prequel (Mass Effect: Revelation) oltre ad un altro romanzo ambientato pochi mesi dopo gli eventi narrati nel videogioco (Mass Effect: Ascension). Collabora, con lo stesso incarico, anche al seguito Mass Effect 2 e al MMORPG Star Wars: The Old Republic.

 

Recensione

Ho scelto di leggere questo libro perché il videogioco mi ha appassionato molto, ma devo ammettere che mi ci sono approcciata senza grandi aspettative. La lettura invece si è rivelata una piacevole sorpresa.

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La storia rappresenta un prequel importante agli eventi di Mass Effect 1, è narrata con uno stile efficace e in maniera avvincente, mai noiosa. Credo tuttavia che il più grande punto di forza del libro sia il fatto che esso può essere tranquillamente letto anche senza aver giocato a Mass Effect, poiché le informazioni e le spiegazioni sull’universo, sulle politiche intergalattiche e sulle razze aliene sono presentate in maniera limpida e sono ben disciolte nella narrazione. Una bella lettura.

Valutazione:

5

Tutti pronti al Pluto fly-by

Salve amici,

oggi è una data storica!

Da ultima ruota del carro del Sistema Solare a protagonista indiscusso di discorsi, servizi e timeline della Rete: l’ora del riscatto di Plutone è finalmente arrivata. L’enigmatico pianeta nano scoperto 85 anni fa ha iniziato a svelare, negli ultimi giorni, il suo vero aspetto agli “occhi” della sonda New Horizons, che martedì 14 luglio, alle 13:49:57 ora italiana transiterà, dopo un viaggio di 5 miliardi di km, a soli 12.500 km dal corpo celeste. Le sue caratteristiche geologiche – soprattutto, le sue misteriose macchie scure – stanno accendendo le discussioni degli astronomi di tutto il mondo. (Fonte: Focus.it)

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Plutone

Plutone è un pianeta nano orbitante nelle regioni periferiche del sistema solare, con un’orbita eccentrica a cavallo dell’orbita di Nettuno; fu scoperto nel 1930 da Clyde Tombaugh e inizialmente classificato come il nono pianeta. Riclassificato come pianeta nano il 24 agosto 2006 e battezzato formalmente 134340 Pluto dalla UAI, Plutone è il secondo più massiccio pianeta nano del sistema solare, dopo Eris, e il decimo corpo celeste più massiccio che orbita direttamente attorno al Sole.

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Dopo la sua scoperta, il nuovo corpo celeste venne battezzato in onore di Plutone, divinità romana dell’oltretomba; le prime lettere del nome, PL, sono anche le iniziali dell’eminente astronomo Percival Lowell che per primo ne postulò l’esistenza. Il suo simbolo astronomico è il monogramma di Lowell (Pluto symbol.svg).

In virtù dei suoi parametri orbitali, Plutone è anche considerato un classico esempio di oggetto transnettuniano. Pur avendo la sua orbita il semiasse maggiore più lungo di quello dell’orbita di Nettuno, esso si avvicina al Sole più dello stesso Nettuno. Plutone è stato assunto quale elemento di riferimento della classe dei pianeti nani transnettuniani, denominati ufficialmente plutoidi dall’ Unione Astronomica Internazionale.

Plutone ha cinque satelliti conosciuti, il più massiccio e importante dei quali è certamente Caronte, scoperto nel 1978 e avente un raggio poco più della metà di quello di Plutone.

New Horizons

New Horizons è una sonda spaziale sviluppata dalla NASA per l’esplorazione di Plutone e del suo satellite Caronte. Il lancio è avvenuto il 19 gennaio 2006 dalla base di Cape Canaveral.

Con una velocità di 58 536 km/h (circa 16,26 km/s), raggiunta allo spegnimento del terzo stadio, è l’oggetto artificiale che ha raggiunto la velocità maggiore nel lasciare la Terra.

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Si prevede che raggiungerà Plutone il 14 luglio 2015 attorno alle 14:00 ora italiana.

La missione prevede che la sonda continui poi il viaggio nella fascia di Kuiper per inviare dati alla Terra sulla fascia. L’obiettivo primario è di studiare la geologia e la morfologia del pianeta nano Plutone e del suo satellite Caronte, creare una mappa della superficie dei due corpi celesti e analizzarne l’atmosfera. Altri obiettivi sono lo studio dell’atmosfera dei due corpi celesti al variare del tempo, l’analisi ad alta risoluzione di alcune zone di Plutone e Caronte, l’analisi della ionosfera e delle particelle cariche, la ricerca di atmosfera attorno a Caronte, lo studio dei quattro satelliti minori Stige, Notte, Cerbero e Idra, la ricerca di eventuali satelliti o anelli sconosciuti e possibilmente l’analisi di un ulteriore oggetto della fascia di Kuiper.

La sonda contiene una parte delle ceneri di Clyde Tombaugh, l’astronomo che nel 1930 scoprì Plutone.

Clyde Tombaugh

Clyde Tombaugh.

Clyde Tombaugh.

Clyde William Tombaugh (Streator, 4 febbraio 1906 – Las Cruces, 17 gennaio 1997) è stato un astronomo statunitense. È conosciuto soprattutto per la scoperta nel 1930 di Plutone, che venne considerato il nono pianeta del sistema solare. Oggi Plutone è stato riclassificato come pianeta nano.
Tombaugh nacque in Illinois, nel 1906, da una famiglia contadina. Appassionato di astronomia fin da ragazzo, si costruì da solo un telescopio per fare schizzi dei pianeti. Inviò poi gli schizzi a V.M. Slipher, direttore del Lowell Observatory di Flagstaff, in Arizona. Questi dovette rimanerne impressionato, perché offrì un posto all’Osservatorio a Tombaugh, che vi entrò nel 1929, abbandonando per sempre il mondo agricolo della sua famiglia di origine.
Percival Lowell, sulla base di presunte imperfezioni nelle previsioni dei moti di Urano e Nettuno, aveva previsto già nel 1905 la posizione di un eventuale nono pianeta. Per facilitarne l’individuazione, Tombaugh inventò una macchina che mostrava alternativamente le lastre fotografiche di una stessa zona del cielo scattate a distanza di alcune ore, per scoprire se qualcosa si era mosso rispetto allo sfondo delle stelle fisse. Era un lavoro impegnativo, perché ogni fotogramma di cielo conteneva migliaia di oggetti, dei tipi più vari. Si calcola che, alla fine, Tombaugh osservò circa 45 milioni di oggetti celesti[1]. Il 18 febbraio 1930, sei mesi dopo il suo arrivo all’Osservatorio Lowell, Tombaugh individuò Plutone.

Tombaugh stesso racconta così la scoperta di Plutone:

«Improvvisamente mi balzò agli occhi un oggetto di quindicesima magnitudine. – Eccolo – mi dissi. Un’emozione incredibile mi travolse: questa sarebbe stata una scoperta storica.
Mi diressi subito nell’ufficio del direttore. Cercando di controllarmi, entrai nell’ufficio ostentando indifferenza. – Dr. Slipher, ho trovato il suo Pianeta X.»
«Il Dottore sobbalzò dalla sedia, mostrando uno sguardo compiaciuto ma riservato.»
Risultò subito chiaro che Plutone era molto piccolo, forse troppo per perturbare a sufficienza l’orbita di Urano e Nettuno. Tombaugh continuò invano la ricerca del decimo pianeta.

Scoprì inoltre, a partire dal 1929, ben 14 asteroidi.

Il fly-by

Martedì 14 luglio, dopo un viaggio lungo 9 anni e mezzo e 5 miliardi di km, New Horizons sarà protagonista di uno storico fly-by di Plutone. Poiché un giorno su Plutone dura 6,4 giorni terrestri, possiamo dire che manca solo un giorno all’incontro tra la sonda e il pianeta nano.

Sarà un incontro fugace, una toccata e fuga in cui la sonda viaggerà a 49.600 km/h, arrivando a 12.500 km da Plutone.

Si tratterà di un passaggio ravvicinato e non di un ingresso nell’orbita del corpo celeste. La sonda è stata quindi progettata per raccogliere il maggior numero di dati nel breve periodo (meno di 24 ore) in cui Plutone apparirà relativamente vicino agli strumenti di New Horizons, per poi trasmettere queste informazioni al nostro pianeta.

Le foto di maggiore interesse scientifico saranno processate, spiegate e diffuse sul web. Ma si tratterà di una minima parte dei dati raccolti: solo l’1% delle informazioni relative al fly-by arriverà sulla Terra “in tempo reale”, nei giorni del passaggio ravvicinato.

Le altre saranno spedite sulla Terra in un periodo di 26 mesi a partire dal 14 settembre, con una velocità massima di download pari a circa 1,2 kilobit/sec (migliaia di volte più lenta di quella della vostra connessione di casa): quella consentita dalla rete di ricezione della la rete di ricezione NASA (DSN o Deep Space Network) a Terra, e dalle grandi distanze (in fin dei conti, nessuna missione spaziale ha mai raggiunto Plutone). (Fonte: Focus.it)

Vi lascio il link da cui seguire “in diretta” il fly-by: qui.

Buon volo!

Fonti: Wikipedia, Focus.it

LovemeLoveme – Fabio Marcheselli

Salve a tutti,

oggi parliamo del libro LovemeLoveme scritto da Fabio Marcheselli.

 

LOVEME LOVEME

Fabio Marcheselli

Lettere Animate

copertina

Trama

Alice, alias Lovemeloveme, ha diciassette anni e l’ingenuità di credere di poter vivere il suo primo amore come se fosse dentro una favola, nonostante la sua emotività sia intrappolata dentro un viaggio coast to coast tra paura di soffrire e voglia di amare.

Tomas alias De Mill Klein, invece, è leader indiscusso del “branco”, affascinante e cinico.

All’inizio tutto appare colorito e incasinato proprio come un murales, ma il loro amore è un amore scaleno che presto condurrà Alice in un vortice di dolore e a un epilogo in cui ogni aspettativa adolescenziale verrà spezzata.

La storia si sviluppa e si intreccia tra passato (ieri), in cui vengono narrate le dinamiche relazionali e i disagi dei protagonisti e presente (oggi), in cui le indagini fanno il loro corso attraverso le abilità dell’ispettore Anedonia e del suo collaboratore Vitale, agli antipodi oltre che per il nome, per intuito professionale e per elementi caratteriali.

L’autore

Fabio Marcheselli è nato e vive a Bologna. Psicologo forense è perito per il Tribunale di Bologna. Autore di pubblicazioni e contribuiti scientifici. LovemeLoveme è il suo primo romanzo.

Recensione

Premetto che il genere di questo romanzo (noir, con sfumature thriller) non rientra tra i miei preferiti ma ho voluto comunque leggerlo perché la trama mi incuriosiva.

Si tratta di un romanzo che esalta le percezioni: visive, sonore, fisiche in genere. L’aspetto visivo si nota sin da subito: moltissimi colori e forme spiccano e saltano agli occhi della mente. La musica è parte integrante della storia, sembra scandirne i ritmi e gli scenari, con una canzone adatta a ogni circostanza. Le sensazioni fisiche, soprattutto quelle negative, sono descritte in maniera vivida.

L’introspezione psicologica è buona e non prolissa, uno dei punti di forza del libro.

noir

Ho trovato bella l’ambientazione tutta italiana. I capitoli sono brevi e veloci e balzano tra passato e presente: sebbene dapprincipio possano sembrare disorientanti, contribuiscono invece a mantenere viva l’attenzione.

Lo stile è esuberante, vivo, e tuttavia in certe frasi appare un pochino forzato. Le tecniche di indagine sono descritte in maniera propria ma semplice, comprensibile anche ai profani, con la sicurezza di chi le conosce da professionista.

Nel finale qualcosa è lasciato in sospeso, mentre avrei preferito una soluzione degli eventi meno dispersiva. Inoltre mi sarebbe piaciuto vedere maggiormente approfonditi i personaggi dell’ispettore e del suo collaboratore.

In definitiva una storia che per certi versi fa riflettere e che lascia l’amaro in bocca come spesso fa la vita.

Valutazione:

4

Disponibile su tutti gli store online.