In viaggio con te – Nadia Boccacci

Con il libro di cui vi parlo oggi tocchiamo tematiche importanti quali la vita, la morte, l’amicizia.

IN VIAGGIO CON TE

Nadia Boccacci

Butterfly Edizioni

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Trama

In viaggio con te è la storia di un’amicizia straordinaria, nata sui banchi di scuola e viva per sempre nel cuore e nello spirito di due ragazze solari e piene di entusiasmo.
E quando la morte invidiosa ruberà Linda alla vita, catapultandola in un viaggio senza fine, il loro legame saprà non sgretolarsi, anche quando il dolore della perdita sarà per Vale un male profondo e oscuro.
Nei momenti bui la luce in fondo al tunnel sarà un misero punto invisibile, per poi prendere forma e raggiungere dimensioni maggiori, tali da riuscire a dipingere con pennellate radiose un’esistenza cupa. E la loro amicizia sarà per sempre.

L’autrice

Nadia con In viaggio con te

Nadia Boccacci è nata a Colle di Val d’Elsa (Si) dove vive tuttora. Laureata in Lingue e Letterature straniere moderne, insegna italiano e inglese in una scuola primaria. Scrive soprattutto narrativa. “Uno sguardo perso nel vuoto” ed. Albatros è il suo romanzo d’esordio. “In viaggio con te ” Butterfly ed. è il suo secondo romanzo. Il suo terzo romanzo, dal titolo “I colori che ho dentro” uscirà a settembre per la Butterfly edizioni. Ha pubblicato, inoltre, racconti e poesie in antologie diverse.

La mia opinione

Tra passato e presente è narrata quasi tutta la vita di Linda vista con gli occhi della sua migliore amica Vale. Un libro intriso di vita. Dico di “vita” perché le pagine trasudano la vita che c’è nell’affetto che Vale prova per la sua migliore amica, la sofferenza estrema per la sua perdita. E cos’è la vita senza l’amore, il dolore? Il viaggio attraverso cui l’autrice ci conduce per mano ha il tepore e la delicatezza della malinconia dell’infanzia e la durezza di una realtà che non si può combattere ma solo tentare di superare. Un viaggio alla scoperta dell’amicizia, alla scoperta di sé. L’autrice si dimostra un’ottima guida.

Valutazione:

3

Intervista all’autrice

Ciao Nadia, benvenuta.

Ciao, Ilaria… Grazie di avermi invitato.

  • Cominciamo tagliando la testa al toro. Ricordi il momento in cui è nata la passione per la scrittura? È stata un elemento costante nella tua vita oppure no?

La mia passione per la scrittura è nata sui banchi di scuola e mi ha tenuto compagnia fino ad oggi.
È stata sicuramente un elemento costante della mia vita, ho sempre avuto voglia e bisogno di scrivere… dapprima riflessioni, stati d’animo, emozioni, poi storie vere e proprie, romanzi, poesie.

  • Parlaci un po’ del tuo primo romanzo.

“Uno sguardo perso nel vuoto” è il primo romanzo che ho pubblicato, due anni fa. Narra la storia di una coppia investita da una crisi coniugale, mostrando come si possono infrangere i sogni, destabilizzare le abitudini e le certezze. Offre il punto di vista di ogni membro della famiglia, per evidenziare l’inesistenza della verità assoluta e il modo individuale di vivere una difficoltà, benché la protagonista vera e propria sia Nora, moglie e madre, travolta da una realtà inaspettata.

  • Il tema di In viaggio con te è senz’altro molto delicato. Sembra inopportuno chiedertelo ma credo che a quasi tutti i lettori verrà in mente la stessa domanda: le vicende del libro sono ispirate a una storia vera? Se sì, perché hai deciso di raccontarla?

Le vicende narrate nel libro sono ispirate a eventi dolorosi vissuti in prima persona più di vent’anni fa: nell’arco di un anno e mezzo persi una cugina e due compagne di scuola, tutte e tre giovanissime. Non ho propriamente deciso io di scrivere un romanzo sulla morte e sulla fuggevolezza della vita… semplicemente non ho saputo impedirmelo. La storia di Linda e Vale è venuta a cercarmi con insistenza, di giorno e di notte, ha bussato alla mia porta con vigore e con dolcezza ed io, infine, ho ceduto.

  • A livello emotivo ti è costato molto scavare nell’animo per scrivere questo romanzo?

Devo dire che è stato doloroso, ma anche terapeutico per me, ripercorrere sul filo della memoria fatti accaduti in un passato remoto, ma mai dimenticati, mai allontanati…
Benché “In viaggio con te” non sia un romanzo autobiografico, infatti si arricchisce di una sua propria storia, costituita di personaggi e di legami che sono frutto di fantasia, mi ha dato la possibilità di ricordare profondamente e in qualche modo elaborare il lutto.

  • Linda e Vale amiche per sempre. Cos’è per te l’amicizia? Secondo te può davvero durare in eterno?

L’ amicizia è un valore profondo, che come l’amore, in certi rari casi, può trascendere la vita.

  • Hai nuovi progetti? Vuoi parlarcene?

Sì, ho nuovi progetti…
Al momento è in corso la traduzione in francese e in inglese di “In viaggio con te”, che permetterà al mio libro di volare all’estero.
Inoltre a settembre uscirà il mio nuovo romanzo, sempre per la Butterfly Edizioni, dal titolo “I colori che ho dentro”.

Grazie infinite per l’ospitalità.

Grazie a te e in bocca al lupo per i tuoi scritti.

L’ipotesi del male – Donato Carrisi

Cari followers, oggi vi parlo di un libro del famoso Donato Carrisi, mio compaesano. Ho avuto modo di conoscere Carrisi durante la presentazione de L’ipotesi del male proprio nella nostra città natale, Martina Franca, e vi assicuro che è stata la più bella, più interessante presentazione cui ho partecipato. Non si è infatti parlato troppo del libro, ma dell’ipotesi del male, l’idea che sta alla base. Ho ritrovato nel romanzo tre-quattro frasi chiave che l’autore aveva sapientemente esposto e dato in pasto al pubblico durante la presentazione sotto forma di dubbi, riflessioni. Un grande oratore e, dalla recensione del libro che leggerete nelle prossime righe, un grande autore.

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Con Donato Carrisi alla presentazione de “L’ipotesi del male”.

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Copia autografata de “L’ipotesi del male”.

L’autore

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foto © ph. Emiliano Narcisi (FREM)

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca (in provincia di Taranto) e vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha studiato criminologia e scienza del comportamento. Dal 1999 è sceneggiatore per il cinema e la televisione. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore del romanzo – bestseller in Italia e in Europa – Il Suggeritore.
Bel 2011 ha pubblicato il suo secondo grande successo: Il tribunale delle anime. Nel 2012 ha consolidato il suo status di scrittore affermato anche in campo internazionale con il libro La donna dei fiori di carta.

Bibliografia

  • L’ipotesi del male, Longanesi 2013
  • La donna dei fiori di carta, Longanesi 2012
  • Il Tribunale delle Anime, Longanesi 2011
  • Il Suggeritore, Longanesi 2009 e TEA 2011

Filmografia (come autore e sceneggiatore)

  • Casa famiglia, serie televisiva 2001
  • Casa famiglia 2, serie televisiva 2003
  • Era mio fratello, film tv 2007
  • Nassiryia – Per non dimenticare, film tv 2007
  • Squadra antimafia – Palermo oggi, serie tv 2009
  • Moana, fiction TV 2009

Riconoscimenti

  • Vincitore de le Prix SNCF du Polar 2011, categoria Europea
  • Vincitore del XXIV Premio Letterario Massarosa
  • Vincitore della sesta edizione del Premio Camaiore di Letteratura Gialla
  • Vincitore della 57esima edizione delPremio Bancarella
  • Vincitore della seconda edizione del Premio Belgioioso Giallo
  • Vincitore della terza edizione del Festival Mediterraneo del Giallo e del Noir
  • Vincitore con Il Croupier Nero dell’edizione 2004 del Premio Solinas, sezione Storie per il Cinema

Il libro

ii

Trama

C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella nostra vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle.
Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero.
Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte.

Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano.
Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla.
Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla propria pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima.
Forse per questo, Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha scordato.
Ma se d’improvviso gli scomparsi tornassero con intenzioni oscure?
Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, ma il male li ha cambiati.
Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati?
Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini. Deve dare all’oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente, solida, razionale… Un’ipotesi del male.
Ma per verificarla non c’è che una soluzione: consegnarsi al buio.

La mia recensione

Partiamo dal fatto che i thriller e i gialli non sono i miei generi preferiti. Se vi dico dunque che a fatica riuscivo – quando necessario – a staccarmi dalle pagine di questo libro, il valore dell’affermazione aumenta esponenzialmente. Mila Vasquez è un personaggio di grande spessore: non la solita eroina buona ma una donna con tendenze all’autolesionismo. Mila è attratta dal “buio”, da ciò che nasconde, che ingoia, che – solo a volte – rimanda indietro. È una poliziotta attenta e dall’intelligenza sottile, forse proprio il suo legame con l’oscurità le rende più facile comprenderne i meccanismi. Tutti i personaggi che animano la storia risultano vividi, dipinti ad arte in poche pennellate, soprattutto Simon Berish. La storia è assolutamente originale ed estremamente affascinante. Donato Carrisi, tra i tanti quesiti, ci pone davanti a questo: vi siete mai chiesti che fine fanno coloro che spariscono? Non amo particolarmente i fatti di cronaca ma ammetto che sono affascinata dalle infinite possibilità di risposta che, come l’autore ci fa notare attraverso L’ipotesi del male, non si riducono a rapimenti, omicidi o suicidi. Le vicende del libro scorrono severe e implacabili sotto gli occhi del lettore, attirandolo, blandendolo con i meccanismi del “buio”, tenendo viva l’attenzione e rimescolando le carte in tavola ogni qual volta si credeva di aver capito qualcosa. La combinazione di così tanti intrecci, personaggi, particolari, mi fa venire in mente soltanto una parola: geniale. È geniale l’idea di fondo, geniale lo sviluppo della storia nella successione cronologica altalenante tra passato e presente, geniale il modo in cui il tutto viene presentato. Un libro capace di scatenare inattese riflessioni. Da leggere anche per chi non ha letto Il suggeritore. Assolutamente da non perdere.

Valutazione:

5