Ti prego lasciati odiare – Anna Premoli

Sì, lo so, lo so: questo non è il mio genere di letture. Però ero curiosa di leggere l’acclamato vincitore del Premio Bancarella 2013.

Come quasi tutte le volte in cui mi interesso ai casi letterari si è rivelata una pessima idea.

TI PREGO LASCIATI ODIARE

Anna Premoli

Newton Compton

TI PREGO LASCIATI ODIARE

Trama

Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno passati a farsi la guerra. A capo di due diverse squadre nella stessa banca d’affari, tra di loro la competizione è altissima e i colpi bassi e le scorrettezze non si contano. Si detestano, non si sopportano, e non fanno altro che mettersi i bastoni fra le ruote. Finché un giorno, per caso, i due sono costretti a lavorare a uno stesso progetto: la gestione dei capitali di un facoltoso e nobile cliente. E così si ritrovano a passare molto del loro tempo insieme, anche oltre l’orario d’ufficio. Ma Ian è lo scapolo più affascinante, ricco e ambito di tutta Londra e le sue accompagnatrici non passano mai inosservate: basta un’innocente serata trascorsa a uno stesso tavolo perché lui e Jennifer finiscano sulle pagine di gossip di un giornale scandalistico. Lei è furiosa: come possono averla associata a un borioso, classista e pallone gonfiato come Ian? Lui è divertito, ma soprattutto sorpreso: le foto con Jenny hanno scoraggiato tutte le sue assillanti corteggiatrici. E allora si lancia in una proposta indecente: le darà carta bianca col facoltoso cliente se lei accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio del gioco! Ma ben presto portare avanti quello che per Jenny sembrava un semplice accordo di affari si rivela più complicato del previsto.

Recensione

Che dire? Sin dalle prime pagine si capisce benissimo ciò che accadrà, come, perché, dunque non c’è da scoprire un granché man mano che la storia avanza.

È assodato che i chick lit hanno tutti la stessa trama, uno stile che vuole essere divertente e sono pieni di battute e sarcasmo. Ma questo romanzo porta questi elementi all’esasperazione: lo stile è insulso; ci sono battute a ogni rigo, per di più risultano forzate; l’eccessiva volontà di divertire suscita l’effetto opposto, annoiando; si ripetono sempre gli stessi concetti. Insomma, non è da me, ma non sono riuscita a terminare la lettura.

Valutazione:

1

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